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I cani da caccia: Ritratti



Il Segugio del Giura

 


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Il Segugio del Giura
di
Primo Revere

In Italia questo segugio non vanta una lunga tradizione tra gli allevatori, ma in Svizzera, la sua patria d’origine, naturalmente non è così e le sue origini sono molto lontane nel tempo.
Era il 1735 quando l’ingegnere Ritter rintracciò, tra le rovine di una villa d’epoca gallo-romana, un antico mosaico che fortunatamente riprodusse in una copia, dal momento che lo stesso andò poi successivamente distrutto durante l’invasione francese. La copia raffigura alcuni cani, tra i quali, secondo l’opinione del professor Th. Studer, compare anche un segugio pesante e tozzo, con la testa larga come i segugi argoviesi e del Giura. Altre notizie riguardanti la storia dei segugi svizzeri si possono ritrovare lungo tutto il Medioevo, ma solamente a partire dalla fine del XIX secolo andò delineandosi l’idea dell’allevamento di razza pura.
Il Segugio Bruno del Giura deve il suo nome alla catena montuosa omonima, situata sul confine svizzero francese. E’ tra questi monti, infatti, che fu inizialmente selezionata la razza, la quale ha poi subito, nel tempo, diverse evoluzioni sino a giungere alla tipologia attuale che la contraddistingue così come oggi la conosciamo. Tra i suoi antenati sembra essere stato individuato, fra gli altri, anche il segugio di Sant’Uberto, fisicamente molto più tozzo e pesante, ma forte e adatto a lavorare anche su terreni impervi. Quindi, attraverso una lenta evoluzione, si sarebbe successivamente giunti ai primi Segugi del Giura, ormai distinti dal Sant’Uberto, e alla stesura di un primo standard di razza.
Per quanto riguarda lo standard morfologico odierno del Bruno del Giura, che fornisce informazioni esaustive e dettagliate, vi è da dire che questo riguarda, più in generale, tutti gli attuali Segugi Svizzeri i quali si differenziano unicamente per il diverso colore del mantello.

Argo, di Loris Brunacci (Foto: Letizia Tiriduzzi)
Foto di titolo: Gippo, di Simone Galeotti (Foto G.M.)

Caratteristiche morfologiche
Segugio di taglia media e dalla buona conformazione che indica vigore e resistenza, il Segugio del Giura ha muso allungato e testa asciutta, ornata da lunghe orecchie che gli conferiscono un distintivo di nobiltà. Infatti, le caratteristiche morfologiche di questo cane da seguita che, a prima vista, colpiscono e che possono incuriosire, soprattutto chi non conosce la razza, sono certamente le lunghe orecchie e lo sguardo malinconico.
Vivace ed appassionato di caccia è un cane dolce, docile e molto affezionato al suo padrone.
Ha un movimenti molto regolare ed armonioso, con falcate ampie e un potente impulso di spinta fornito dal treno posteriore. Oscillazioni laterali della testa e del collo, senza esagerazione.
La testa presenta un cranio allungato, stretto ed asciutto, bombato ad ansa di paniere; con protuberanza occipitale visibile. Gli assi del cranio e della canna nasale sono leggermente divergenti; lo stop è marcato, ma senza esagerazione e il tartufo è interamente nero, ben sviluppato e con narici molto aperte.
Il muso ha una lunghezza sensibilmente uguale a quella del cranio; è finemente cesellato e stretto, né squadrato né appuntito, con la canna nasale diritta o leggermente montanina e labbra poco sviluppate che ricoprono esattamente la mascella inferiore con commessura labiale leggermente aperta. Le mascelle sono solide con dentatura robusta, completa e regolare con articolazione a forbice; la mancanza di uno o due premolari (PM1 O PM2) è tollerata. I molari M3 non sono presi in considerazione.
Gli occhi, di colore bruno e il più possibile scuri, sono leggermente ovali; di grandezza media e dall’espressione dolce. Rime palpebrali ben pigmentate e palpebre che sposano perfettamente la forma del bulbo oculare.
Le orecchie hanno l’inserzione sotto la linea degli occhi e attaccate all’indietro; la loro lunghezza deve almeno raggiungere l’estremità del tartufo.
Il collo appare allungato, elegante e molto muscoloso; sulla gola presenta della pelle lassa, ma senza giogaia apprezzabile.

Balì, di Antonio Maria Garau. (Foto G.M.)

La linea superiore del corpo del Segugio del Giura, data dall’insieme del collo, del dorso, della groppa e della coda, è armoniosa e sostenuta. Il garrese appare discretamente marcato, con incollatura sciolta. Il dorso è compatto e diritto, con rene molto muscoloso e flessibile. Groppa leggermente inclinata, allungata, ben integrata nella linea dorsale, non più alta del garrese.
Il torace, che è più profondo che largo e ben disceso, raggiunge almeno la punta del gomito; cassa toracica ben sviluppata verso la parte posteriore con costole leggermente ricurve. Il ventre risale leggermente verso il treno posteriore e i fianchi sono pieni.
La coda, ben inserita sul prolungamento della groppa, è di lunghezza media ed è sottile alla sua estremità, che presenta una leggera curvatura verso l’alto; a riposo o nelle andature lente, penzola naturalmente senza curvature importanti; quando il cane è attento o nelle andature leste, è portata più alta della linea dorsale, ma mai ripiegata sulla schiena o avvolta; è ben fornita di pelo senza essere a spiga.
Gli arti anteriori sono molto muscolosi, ma senza pesantezza ed asciutti. La loro ossatura è mediamente forte; visti di profilo sono bene in appiombo, visti di fronte sono paralleli e con i piedi bene lungo l’asse del corpo. Le spalle hanno scapole lunghe ed oblique, molto aderenti alla parete toracica. L’angolo dell’articolazione scapolo-omerale misurato nelle condizioni ideali è di circa 100°. Braccia un po’ più lunghe delle scapole; oblique, ben aderenti al corpo e muscolose senza pesantezza. Gomiti normalmente collocati, aderenti alla parete toracica. Avambracci diritti, forti ed asciutti. Carpi robusti e larghi. Metacarpi che visti di fronte, nella linea verticale degli arti anteriori, sono relativamente corti; visti di profilo, sono leggermente inclinati. Piedi di forma arrotondata con dita compatte, cuscinetti plantari rugosi e duri; unghie solide e di colore in rapporto appropriato a quello del mantello.
Arti posteriori molto muscolosi, ma in rapporto armonioso con gli anteriori; visti da dietro sono in appiombo e paralleli. Hanno cosce lunghe, oblique e fortemente muscolose senza essere sgambettate, con ginocchia né deviate verso l’esterno né all’interno. L’angolo dell’articolazione femoro-tibiale è di circa 120°. Gambe allungate, muscoli e tendini visibili ed asciutti. Metatarsi piuttosto corti, in appiombo e paralleli. Assenza di speroni (ablazione autorizzata). L’angolo dell’articolazione tibio-tarsica è di circa 130°. Piedi come quelli anteriori.
La pelle, sottile, flessibile e tesa, è nera, ma più chiara sotto il pelo focato. Il mantello ha pelo corto, liscio e fitto, molto fine sulla testa e sulle orecchie; di colore fulvo a manto nero, talvolta carbonato; o nero contrassegnato di fulvo sotto gli occhi, sulle guance, intorno all’ano e sugli arti. Talvolta presenta una piccola macchia bianca sul petto, che può essere anche macchiettata. Altezza al garrese: maschi 49 – 59 cm: femmine 47 – 49.

Pubblicato con gentile permesso di Cani da seguita.

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