Esperienze con il Segugio del Giura Mentre in Svizzera il Segugio del Giura è utilizzato per la caccia alla lepre, al capriolo e alla volpe, generalmente singolarmente, in Francia (ma anche in Italia) si trovano anche mute composte da diversi esemplari; cosa, questa, che sta a dimostrare la grande capacità di adattamento di questa razza. |
La muta di Segugi del Giura di Marco Scanu. |
Il Segugio del Giura possiede eccellenti doti di lavoro, ottimo fiuto, resistenza e una grande adattabilità a cacciare su ogni terreno e con ogni condizione ambientale.
Dotato di una buona voce, dall’ottimo timbro, tonante e sonora, udibile anche da molto lontano, questo cane da seguita è anche in possesso di tenacia e di sicurezza sulla traccia, tutte doti che, completandosi stupendamente tra loro e insieme alla predisposizione tipica per la lepre, la volpe, il cinghiale (sul quale si dimostra un cane superbo per coraggio e tenacia) e su tutti gli ungulati in genere, hanno portato questo segugio svizzero a conquistare la simpatia di molti cacciatori italiani. Tanto che fra di loro vi è chi racconta come, utilizzato nella caccia al cinghiale, niente affatto raramente questo ausiliare, riuscendo ad attaccare la traccia dell’irsuto re del bosco laddove il selvatico ha pascolato in prima sera sia in grado, dando voce, di fare poi dei lunghi accostamenti sino ad arrivare ad abbaiare a fermo sulla lestra. Utilizzato nella caccia al cinghiale, il Segugio del Giura è un grande tracciatore e abbaiatore a fermo, dotato di una voce espressiva e udibile anche a grandi distanze. In effetti, nella caccia alla seguita, questi segugi sono oltremodo generosi, risultando dotati di grande coraggio, di resistenza e di un olfatto molto sensibile che li rende capaci di seguire la traccia del selvatico anche se questi è oramai passato da molte ore; lavorano bene anche in terreni aspri e rocciosi, mantenendosi in contatto con il loro conduttore tramite la loro voce possente. Di certo vi è che il lavoro del Segugio del Giura viene svolto molto bene su ogni tipo di terreno, infatti, si tratta di un cane da seguita rustico che non ha problemi con spine e roveti. Non teme il freddo e neppure i terreni rocciosi, dove lo agevola non poco l’avere un piede dotato di cuscinetti plantari resistentissimi che non lo rendono facilmente soggetto a screpolature e tagli. Molto attaccato alla traccia, grazie all’eccellente potenza olfattiva, questo segugio riesce a fare dei lunghi accostamenti sulla passata notturna, dando voce di continuo sino a che non arriva sulla lestra del cinghiale, dove si mette ad abbaiare a fermo con una grinta ed una tenacia eccezionali che lo portano a non smettere mai di attaccare il selvatico, rimanendo tuttavia sempre a distanza di sicurezza essendo un cane molto riflessivo ed equilibrato. |
Gippo, di Simone Galeotti (Foto G.M.) |
Pubblicazione con gentile permesso di Cani da seguita > Esperienze con il Segugio del Giura (1)
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