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I cani da caccia: Ritratti



Il Welsh Springer Spaniel

 


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Il Welsh Springer Spaniel
di Sabine Middelhaufe

Mentre lo Springer Spaniel Inglese, oggigiorno, è abbastanza conosciuto in Italia e gode l'apprezzamento di un crescente numero di cacciatori, il suo più piccolo cugino gallese, dal vistoso pelo bianco e rosso, è praticamente sconosciuto; e visto che le doti venatorie certo non gli mancano ciò è un vero peccato.
Il compito originario dei cani chiamati Springer Spaniel consisteva nello scovare conigli, uccelli ed altra selvaggina di piccola dimensione nei densi cespugli e forzarli all'aperto dove, nel passato, aspettava il falco per abbatterli. Infatti, il sostantivo “Springer“ (dal verbo inglese “to spring“) significa proprio quello: forzare o spingere il selvatico dalla sua rimessa. Ed è ciò che lo Springer Gallese fa egregiamente ancora oggi. Negli Stati Uniti è considerato un tutto-fare eccellente per ogni terreno; in Australia serve soprattutto per la caccia al coniglio selvatico. Nella sua terra natia, al comando “Avanti!“, cerca veloce, instancabile e sistematico, senza il minimo timore delle spine o dei rovi, la selvaggina entro la portata di tiro del suo padrone. Quando l'ha trovato e spinto fuori però non deve inseguire la lepre o il coniglio in fuga o l'uccello che si alza, ma si deve fermare per rendere possibile al tiratore lo sparare. Allo stesso modo, poi, non gli è concesso di farsi avanti dopo lo sparo. Deve aspettare, invece, il comando “Portalo!“ e solo allora ha il permesso di cercare il selvatico abbattuto e di portarlo, con presa dolce, dal suo conduttore. Quando due Springer Gallesi lavorano in coppia, nel senso che uno riporta il capo abbattuto precedentemente mentre l'altro sta già cercando il successivo, si può creare abbastanza facilmente una situazione di concorrenza per cui tutti e due i soggetti devono essere bene in mano al conduttore.

La voglia e la capacità di inseguire un uccello ferito tramite la sua emanazione per terra, per poterlo recuperare, è anch'essa tipica per questo Spaniel. Buon naso, stile, velocità, intelligenza e abile riporto sono quindi le qualità richieste alla razza. Assolutamente indesiderato invece è la voce! Siccome gli Spaniel in Gran Bretagna cercano “sotto il fucile“, cioè ad una distanza di 20-25 m dal tiratore, sarebbe in effetti superfluo ed inopportuno di dar voce sulla traccia o in vista della selvaggina. E' ben noto che circa le prove di lavoro degli Spaniel in Europa esistono i due regolamenti FCI, A e B. I cosi detti Paesi-A (Scandinavia, Spagna, Italia ecc.) accettano dai cani prestazioni simili alla Gran Bretagna e di conseguenza rinunciano alla voce, mentre i Paesi-B (Germania, Austria, Repubblica Ceca ecc.) richiedono una cerca larga con voce sulla traccia. Queste pretese assai diverse risultano, ovviamente, dalle realtà e necessità venatorie nazionali differenti, ma portano a gravi problemi zootecnici nei Paesi-B poiché il Welsh Springer Spaniel che dia voce sulla traccia è naturalmente l'eccezione, non la regola. Alla luce di questo fatto, per esempio, la Repubblica Ceca e l'Austria oggi accettano nella riproduzione, per l'uso venatorio, anche Spaniel senza voce sulla pista. Un cambiamento di pensiero che, per una razza che persino in Gran Bretagna iscrive solo circa 400 cuccioli l'anno, è sicuramente di vantaggio se si vuole evitare che anche nel Welsh Springer Spaniel si verifichi (come già successo per lo Springer Spaniel Inglese) una netta scissione fra l'allevamento di lavoro, numericamente bassissimo, e l'allevamento di bellezza.
L'esistenza, nel Galles, di una varietà di Spaniel separata e chiaramente distinguibile dallo Springer Spaniel Inglese, sia morfologicamente che per l' attitudine, si può verificare con certezza nel 18° secolo, nonostante la razza Welsh Springer Spaniel sia stata riconosciuta ufficialmente solo nel 1902. La particolarità più eclatante è, naturalmente, il colore del mantello: un rosso acceso su fondo bianco come non si trova in nessun altro membro della vasta famiglia degli Spaniel.
Meno evidente sono, almeno a prima vista, le particolarità caratteriali del Gallese. I britannici descrivono la differenza cosi: “L'inglese cerca nei cespugli per la mera gioia del suo lavoro. Il gallese si impegna solamente quando sa, che lì dentro c'è veramente della selvaggina...“. E questo è il primo accenno al perché del suo nomignolo “ribelle gallese“. L'impulsività e la bizza del Welsh si fanno sentire già nel giovanissimo cucciolo perché, pur essendo intelligente e avido ad imparare, egli spesso impegna più tempo di altri Spaniel a capire e rispettare i comandi basilari e ciò poiché, da un lato, è assai curioso e si fa distrarre facilmente durante le lezioni e, dall'altra parte, cerca spesso e volentieri di realizzare l'ordine a modo suo e non come vorrebbe il padrone. Inoltre detesta le ripetizioni noiose e insulse. Piuttosto che dargli una lezione lunga al giorno conviene, quindi, dargliene 4-5 più brevi. La sua enorme energia e il suo dinamismo possono portare già il cucciolo, quando è annoiato, ad un comportamento distruttivo, vale a dire il piccolo Welsh potrebbe mettersi di fare a pezzi la sua cuccia, rosicchiare i mobili in casa, rovinare le scarpe del padrone ecc. Il consiglio essenziale è perciò, appena il cucciolo di 8-10 settimane arriva dal nuovo proprietario, di stabilire regole chiare rispetto alle fasi attive e passive del piccolo. Bisogna sì portarlo a spasso e giocare con lui abbondantemente, introdurlo al suo futuro lavoro venatorio, mettergli anche a disposizione dei giocatoli per il divertimento da solo, ma tutto ciò senza mettere il cucciolo in uno stato di sovra agitazione. Dopo ciascuna delle 4-5 “unità“ giornaliere di gioco ed educazione il piccolo deve riposare, sia che gli piaccia o no.
A complicare le cose c’è anche il fatto che il Welsh è un cane che approfitta spietatamente di qualsiasi debolezza e incoerenza del padrone, ma si ritira turbato o rifiuta ogni cooperazione quando lo stesso padrone risponde con le maniere forti. Pertanto chi vuole educare ed addestrare un Welsh Springer Spaniel deve riuscire a mostrarsi coerente e severo sapendo cosa vuole ed essendo, nello stesso momento, assai sensibile e delicato, non provando mai a sottomettere la fantasia e l'autonomia, l'iniziativa e l'individualità del suo cane, perché solo cosi, alla fine, avrà un ausiliare che durante la caccia troverà soluzioni intelligenti, tutte sue, per problemi imprevedibili. Ma sono proprio quelle esigenze che fanno dall'attraente e sveglio Spaniel gallese il partner ideale del vero cacciatore-cinofilo che, invece di “usare“ il cane solo come strumento di caccia quando gli conviene, trova un vero piacere nella preparazione quotidiana e personale del suo ausiliare.
Il Welsh, da cui si aspetta che un domani svolga il suo lavoro venatorio, non solo deve essere avvicinato ai suoi compiti già in tenera età, ma deve ricevere anche altri addestramentii. Siccome la razza, spesso, è abbastanza introversa e timida verso situazioni, persone ed anche compagni di specie sconosciuti, il processo di socializzazione dovrebbe iniziare all'età di 4-5 settimane sotto la guida dell'allevatore ed essere continuata dal nuovo padrone. A patto che si desideri un Welsh che da adulto sia sicuro di se stesso, ma buono con gli estranei, assolutamente socievole con i suoi simili, ma non sommesso, attento al suo territorio, ma mai aggressivo, è necessario permettere già al cucciolo frequenti contatti controllati con altri cani e persone ed abituarlo alle più varie situazioni ambientali.
Praticamente tutti gli allevatori di Welsh Springer Spaniel sottolineano che questo cane non è adatto alla vita in canile; ha bisogno di contatto stretto con l'uomo. Richiesta quest’ultima che non pone problemi, perché il Gallese in casa è un convivente allegro e beneducato, se il padrone fa il suo dovere e offre al cane possibilità sufficienti di sfogare la sua notevole energia fuori di casa.
Abbiamo già detto prima che, a differenza dello Springer Spaniel Inglese, nel Welsh Springer Spaniel non esiste (ancora) una separazione in allevamento di lavoro e di bellezza. Infatti, ogni Welsh proveniente da un kennel responsabile possiede le doti venatorie tipiche della sua razza, l'olfatto finissimo e il suo assai pronunciato istinto venatorio; cioè la volontà ferrea di trovare e inseguire la traccia del selvatico, oltre ad un livello di energia esemplare. E' facile capire perché gli allevatori consigliano al neo-padrone di un Welsh di progettare, quotidianamente, per il cane adulto un minimo di 2 ore di movimento libero al di fuori del giardino e l'occupazione mentale necessaria sotto forma di addestramento, allenamento e utilizzo pratico. E questo non è certo difficile, poiché il Welsh può trottare accanto alla bici del padrone per ore senza stancarsi, ama il nuoto e ogni forma di occupazione varia. Al di fuori della stagione venatoria e come allenamento per essa si può, ad esempio, farlo cercare e riportare selvaggina da penna essiccata e dei dummy fino alla dimensione ed il peso di una lepre, si può farlo lavorare sulla pista trascinando la pelle di un selvatico o sulla traccia spruzzata con vari liquidi, sangue di selvaggina inclusa; approfittando del suo entusiasmo per l'acqua si può perfezionare il recupero tramite dei dummy galleggianti. Inoltre, in quanto cane veloce e agile, il gallese si gode, ovviamente, le libere uscite nel bosco e le corse nei campi aperti dove si può eventualmente anche esercitare la sua obbedienza di fronte alla selvaggina in caso di incontro. In conclusionee: il Welsh Springer Spaniel è decisamente un cane da caccia che ama lavorare, ma è anche un giocherellone copace, comunque, di ripagare il proprio padrone con la sua ingegnosità e la tipica allegria dello Spaniel.


Foto: Susanna Müller



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