Il Weimaraner In Italia e più in generale nel mondo, tra i soggetti di questa razza ci sono quelli da caccia, appositamente selezionati per i cacciatori, e gli altri… |
Nani's To Be Or Not To Be, all.to Nani’s Weimaraner (USA) di Chris Grisell, prop. Dario Raimondi Cominesi, all.to Royal Weim. |
Negli anni ’70 ed ’80, ad eccezione dei cani allevati in Germania e di poche linee da lavoro mantenute in vita da alcuni appassionati cacciatori negli Stati Uniti ed in Europa, il fantasmagorico “fantasma grigio” si era trasformato in un cane grigio da compagnia, alla moda, diventando così la barzelletta per i cacciatori, i giudici di prove di lavoro e gli allevatori di cani da caccia. Purtroppo per la razza questo trend è arrivato fino ai giorni nostri: la stragrande maggioranza dei Weimaraner allevati fuori dalla Germania provengono da allevatori che non hanno la licenza di caccia, che non cacciano, che non partecipano alle prove (se non per ottenere i titoli di bellezza nei paesi in cui la prova di lavoro è richiesta) e che non verificano seriamente le doti dei loro cani in prove ufficiali e selettive, siano esse le prove di lavoro tipo Field Trials, i test tedeschi o quelli americani NAVHDA. Ogni anno nascono circa 550 cuccioli di Weimaraner in Germania che, grazie al rigido sistema di selezione messo in piedi dal Klub Tedesco, provengono tutti esclusivamente da linee di lavoro testate in mano a cacciatori, e vengono esclusivamente venduti a cacciatori. Fuori dalla Germania nascono ogni anno più di 20.000 Weimaraner, il che ne fa una delle razze del Gruppo 7 più diffuse al mondo, ma più del 90% non proviene da linee di lavoro. Di fatto la stragrande maggioranza degli allevatori al mondo, oggigiorno, alleva esclusivamente con l’intento di servire l’immenso e crescente mercato dei non cacciatori, alla ricerca di un elegante cane grigio da compagnia o da expo. Con il risultato che per ogni buon Weimaraner da caccia ce ne sono in giro, perlomeno, altri 100 che variano tra il mediocre ed il completamente inutile sul terreno. |
Mila riporta il fagiano. Prop. Maricla Vitulo. Foto: M.V. |
Non c’è dunque da stupirsi se la razza è pressoché ignorata e derisa dalla maggior parte dei cacciatori. Da amante della razza mi fa male dover ammettere quanto ho appena scritto, ma, da cacciatore, sento la responsabilità di dover avvisare gli amici cacciatori che la maggior parte dei Weimaraner allevati oggi non sono dei cani da caccia… saranno anche dei fantastici cani da compagnia, dei grandi campioni da expo o amabili membri della famiglia, ma non sono cani da caccia selezionati per la caccia. Le doti naturali, su queste linee di sangue, sono state trascurate ormai da così tanti anni che questi cani non possono farti passare nemmeno una decorosa giornata di caccia in campagna.
Ma non ci sono solo cattive notizie. Grazie ad un numero crescente di appassionati allevatori cacciatori in USA, Canada ed Europa, che si sono uniti nell’Alleanza Mondiale dei Weimaraner da Caccia un Weimaraner che possa essere tranquillamente definito un “gran cane da caccia” non è poi così difficile da trovare. Alla fine, molto semplicemente, basta andare alla ricerca di quelle linee che sono state allevate da cacciatori per i cacciatori e che sono state verificate seriamente, e in tutte le generazioni, tramite prove di lavoro o test di caccia. Il gruppo più numeroso, al di fuori della Germania, si trova in Nord America, dove i cacciatori americani e canadesi producono centinaia di cuccioli all’anno da genitori che hanno dimostrato le loro qualità sul campo. Gli allevatori del Nord America, tendono a mettere molta più enfasi su aperture, velocità e ferma rispetto ai tedeschi, ma allo stesso tempo ritengono le doti di recupero e riporto, da terra come dall’acqua ugualmente importanti. Poca rilevanza, nell'allevamento americano, viene invece data (nella selezione) alla traccia su sangue e alla capacità di cacciare nocivi; ma, detto questo, un certo numero di cani americani hanno tranquillamente superato egregiamente i test tedeschi. |
Riporto di anatra. |
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