Esperienze con il Barbet (Cane d'acqua francese) Anche se il Barbet è stato classificato per tanto tempo come cane da ferma è evidente che sarebbe sbagliato aspettarsi da lui la stessa resa di un Korthals o Pudelpointer, poiché gli mancano le doti per la cerca veloce sul terreno di caccia, tipica di un classico fermatore. |
Nella patria della razza ci sono diverse prove per i Barbet.
La prima è la TAN Eau (Test d'Aptitudes Naturelles) o prova attitudinale, che un soggetto deve dare prima di compiere i tre anni, per dimostrare le sue capacità innate per il riporto dall'acqua e l‘indifferenza al rumore dello sparo. Di seguito il cane può fare il BCE (Brevet de Chasse à l’Eau), ossia la prova semplice per la caccia nell'acqua, che si svolge durante la stagione venatoria dal momento che si valutano i soggetti sulla selvaggina viva, cioè il cane deve trovare, inseguire e riportarel'anatra. Una prova più impegnativa è il BICP (Brevet Internationale de Chasse Pratique) che, simile alla precedente, si svolge anch‘essa solamente durante la stagione di caccia e con selvaggina viva. Infine, c’è anche il BTE (Brevet de Travail à I'Eau), un altra prova autunnale durante la quale cani di ogni razza da ferma, da cerca e d'acqua devono, come nella caccia vera, ma nell'arco di 15 minuti, dietro comando del conduttore trovare da soli un anatra, alzarla e, dopo lo sparo, riportarla o recuperarla e consegnarla correttamente al padrone. Il regolamento della prova richiede delle acque ampie circa 2500 mq che permettono al cane di nuotare. Vi viene valutato, fra l'altro, lo stile della cerca e del riporto, il legame col conduttore e l'obbedienza. |
Fuori dalla Francia il Barbet è considerato molto utile anche come accompagnatore disciplinato nella catena dei battitori (anche se in questa occasione non caccia indipendentemente, ma assiste i battitori solo nell‘alzare gli uccelli e nel portarli "sopra i fucili". In queste circostanze il Barbet può altresì brillare anche come aiutante del "Picker-up" (una persona tipica nella tradizione anglosassone) il quale ha la funzione di seguire i tiratori e che ha la responsabilità di fare in modo che qualsiasi capo abbattuto venga recuperato e riportato dai suoi cani. Uomo e cane devono quindi aspettare tranquillamente dietro la fila dei tiratori facendo la massima attenzione a dove cadono gli uccelli, naturalmente ricordandosi parecchi di questi punti e poi, quando ricevono il segnale, fare i numerosi riporti. Nel Barbet questo compito presuppone obbedienza assoluta al conduttore, attenzione, buona memoria, piacere del riporto e una perfetta conducibilità, anche a distanza; oltre buon naso, per ritrovare, il più presto possibile, i capi eventualmente fuggiti perché feriti, nonché buone maniere nel riporto in quanto a nessuno piace un uccello mordicchiato. Da ultimo bisogna però sottolineare che, nonostante abbia abbastanza avidità per cercare, seguire e alzare la selvaggina (e questo specialmente in terreni che altre razza preferiscono di evitare), il Barbet è più di un cane da riporto. |
Foto 1, 2 + 4: Gabriele Winnewisser "vom Staufener Schlossberg"; Foto 3: Piotr Piotrowksi
|
Per dettagli cliccate sulla foto. |