Razze: ritratti •• Razze: esperienze •• Segugi & cani per pista di sangue •• Addestramento •• Allevamento •• Buono a sapersi ••
Gli autori Fotoalbum Libri & DVD Links Contatto Copyright

Buono a sapersi


L'uso, l'addestramento, le prove e la selezione dello Spinone
in Germania e in Italia

< Gli inizi dello Spinone in Germania
< L'impiego
< L'addestramento
> Le prove e la selezione




Buono a sapersi


home

Le prove e la selezione dello Spinone

A differenza dell'Italia, lo Spinone Italiano Club in Germania pone ampie condizioni all'ammissione di un soggetto alla riproduzione. Rispetto alla verifica della salute, per esempio, ci vuole il test per la CA (Cerebellar Ataxia) in ogni due generazioni, l'esame radiografico deve assicurare che il cane sia esente dalla displasia dell'anca (o che ci sia al massimo il sospetto sulla sua presenza) nonché sia esente dalla displasia del gomito e dell'OCD (Osteocondrite dissecante) della spalla. Se invece l'esito è di leggera displasia dell'anca o di caso limite nella displasia del gomito allo Spinone è permesso soltanto l'uso ristretto in riproduzione, mentre risultati peggiori per le tre patologie portano all'esclusione dalla selezione. Inoltre, per dare la possibilità dell'indubbia identificazione di qualsiasi cane in riproduzione è obbligatorio il deposito del suo profilo DNA. Infine, la valutazione morfologica in expo deve essere almeno di Molto Buono e nel contesto di una prova di lavoro almeno di Buono.
Paragonare la Germania e l'Italia per ciò che concerne l'ammissione alla riproduzione è quindi utopistico in quanto nella patria della razza già il possesso di un pedigree valido è sufficiente, quindi accade che, anche se le prove seguono lo standard di lavoro FCI, ciò non significa che in Italia tutti i potenziali riproduttori abbiano superato prima qualche prova. Anzi, tanti Spinoni non vengono mai valutate ufficialmente.
Appare evidente, quindi, il paradosso per cui si pretende dagli appassionati esteri che – se vogliono proprio utilizzare un sistema di controllo molto complessivo - che l'ammissione alla riproduzione di un soggetto sia dipendente dalla verifica delle prestazioni secondo le regole FCI, mentre a casa non si richiede niente del genere. E' forse il caso che si ha le tegole di vetro, ma si tirano lo stesso sassi al vicino?

Epithelium Vasco a caccia.

Non è così facile.
In un Paese dove annualmente nascono 12.000 – 15.000 Setter inglesi per la caccia, ma solo 500 - 600 cuccioli di Spinone, la decisione del cacciatore di scegliere questa razza è una dichiarazione univoca: egli ha voluto, consapevolmente, un ausiliare con le qualità venatorie e caratteriali dello Spinone perché sono più adatte alle sue personali esigenze venatorie. Insomma, chi acquista uno Spinone sa perfettamente cosa riceverà ed anche esattamente ciò che vuole: un cane per la caccia alla penna del naso fine, tranquillo, molto affidabile e del trotto perseverante.
Lo Spinone, in Italia, è in primo luogo un ausiliare per la pratica, un vero cane da caccia e non già per le gare agonistiche, per cui viene selezionato per i cacciatori. Il soggetto che si dimostra valido, forse entrerà in riproduzione, quello che risulta inetto verrà, invece, regalato come cane da compagnia o rimane come tale dal suo proprietario. I cacciatori hanno eseguito per secoli questo tipo di selezione, ben prima della scoperta della genetica e ancor prima della fissazione degli standard di razza.
Ovviamente nemmeno il cacciatore più esperto della razza possiede lo sguardo radiografico per controllare se un soggetto è colpito da leggera displasia all'anca, ma se lo porta a caccia di beccacce per settimane, dalle 6 del mattino fino a mezzogiorno, riconosce molto bene sia la potenza venatoria, mentale e fisica che le possibili debolezze del suo ausiliare. Lo Spinone dev'essere idoneo alla faticosa pratica venatoria, e nella maggior parte dei casi lo è. Per cui rendere obbligatoria la partecipazione alle prove di lavoro quale requisito per l'ammissione alla riproduzione in Italia, nella maggior parte dei conduttori di Spinoni causerebbe molto probabilmente solo un’alzata di spalle. Poiché obietteranno chiedendo dove, meglio che nella pratica venatoria, si possono valutare le doti innate ed indicate nello standard di lavoro. Osservando che solo queste ultime contano, non la disciplina acquistata tramite l'addestramento. Mentre laddove manca, invece, questa pratica, si argomenta, sì che le prove devono essere obbligatorie.
Tuttavia, pur se si è abbastanza d'accordo che in Italia, anche senza regole ufficiali, di solito solo i soggetti idonei alla caccia sono utilizzati in riproduzione, tanti allevatori e conduttori sono oramai del parere che si dovrebbe fare di più per la prevenzione sanitaria.

Giacomo Bini con il suo gruppo di Spinoni.

-  Il CISp e l'ENCI non chiedono altro che il pedigree valido per i due soggetti da accoppiare. Secondo voi sarebbe il momento che anche in Italia, prima dell'ammissione alla riproduzione, venisse controllata più seriamente la salute dei cani secondo nuove regole vincolanti?

Giacomo Bini:
Sì, sarebbe il momento che anche in Italia l'ammissione alla riproduzione fosse controllata più seriamente. Ma il CISp in merito alla riproduzione non ha voce in capitolo. Io alle mie fattrici ho fatto il test CA e sono tutte “clear” e quando chiedo una monta faccio fare il test anche al maschio scelto.

Marco Lozza: Per quanto riguarda le condizioni di salute, la selezione effettuata in Italia implica automaticamente la presenza di una sana condizione fisica del cane, perché se un cane non è vigoroso e vitale, non riesce a svolgere il suo naturale lavoro durante la caccia. Ciò non toglie che eventuali e più approfondite valutazioni sanitarie siano auspicabili.

Adone, di Emanuele Palagiano.

In una razza da uso venatorio la verifica del profilo di lavoro e dello stile tipico della razza ha, naturalmente la massima priorità per l'ammissione alla riproduzione.

- Quali sono le possibilità per uno Spinone in Germania di far valutare le sue doti?

Claudius Roos: In linea di massima si distingue fra prove attitudinali (VJP, HZP) e prove di lavoro (VGP, VSwP). Per via del riconoscimento dello Spinone Italiano Club Deutschland come società specializzata all'interno del JGHV (Ente tedesco per le razze da uso venatorio) siamo in grado di offrire queste prove secondo il regolamento del JGHV.
Le prove d'idoneità (al recupero degli ungulati) invece vengono offerte, per esempio, dalle associazioni venatorie dei distretti, e non sono ristrette ad una determinata razza.

- Nell'ambito di una prova attitudinale la valutazione si basa sullo standard di lavoro dello Spinone, cioè i giudici fanno attenzione al trotto, allo stile della ferma e così via?

Claudius Roos: Ho fatto la domanda al Delegato del JGHV e mi fu confermato che, per principio, nella valutazione non si deve aver riguardo per le attitudini specifiche alla razza. La formulazione esatta era: “La VZPO è un regolamento di prova per tutte le razze da ferma e chi la affronta la deve accettare com'è. Non si distingue per razza, invece le pretese sono identiche per tutti i cani.” 

Spinone di Claudius Roos riporta.

-  Secondo voi, queste prove attitudinali fatte in Germania, che non considerano il portamento, l'andatura, e tutte le particolarità dello Spinone come cane da ferma, sono comunque valide se il soggetto dimostra almeno di saper cercare e fermare in “qualche modo”?

Claudius Roos: Sì, senz'altro. Le predisposizioni genetiche si possono favorire e perfezionare, ma non sostituire con l'allenamento. La cerca e l'uso del naso, nelle prove tedesche, vengono verificati intensamente. Le direttive degli esami per la cerca usate in Italia sarebbero comunque auspicabili anche in Germania. “Da un punto predefinito il cane può cercare. L'uso del naso, lo stile della cerca, la voglia di lavoro e la voglia di trovare nonché il collegamento col conduttore” in Italia vengono valutati. In Germania il soggetto deve cercare in un terreno prestabilito, deve dimostrare che voglia trovare, deve battere la superficie rapidamente e perseverante, autonomamente e sistematicamente e lavorare in cooperazione col conduttore. Il fatto che in Germania in tutte le prove per cani da uso venatorio la cerca deve essere “rapida e perseverante” e che la cerca al trotto riduce la valutazione, cioè il risultato scende di almeno 3 punti, è sicuramento un argomento che bisogna discutere. Come anche il fatto che se modifichiamo lo Spinone per raggiungere la cerca veloce, può significare, per il futuro, una modifica della specificità della razza stessa, tanto più perché nelle regioni montuose, con aria più rarefatta e spesso molto calde del sud d'Europa la cerca al trotto è il prerequisito per l'impiego a caccia più durevole e meno estenuante.

Spinone di Claudius Roos al lavoro in acqua.

Giacomo Bini: Questo dice lo Standard di lavoro. L’andatura dello Spinone è di trotto lungo e veloce, ammessa qualche fase di galoppo, giustificata da situazioni oggettive. Ma l’andatura di rigore, quando affronta il quesito olfattivo, è di trotto. È un’andatura vivace e redditizia che si svolge in diagonali quasi sempre rettilinee di un centinaio di metri di lunghezza ed anche più, ben spaziate e comunque con azione sempre adeguata al terreno da battere. L’espressione di cerca dello Spinone è coerente con la sua rusticità e denota la vocazione del cane da carniere. Pertanto la sua cerca, pur consentendo la sbrigativa esplorazione di tutto il terreno a disposizione, non tralascia la verifica di ogni emanazione.  A causa del collo relativamente corto, durante la cerca la testa dello Spinone sarà meno mobile, con canna nasale che supera di poco la linea del dorso. I giudici si devono attenere a questo. Se si vuole un cane veloce si prega di rivolgersi ad altre razze.

Marco Lozza: Lo Spinone è una razza che esiste da 700 anni e più ed è stata selezionata non per il suo aspetto fisico, ma per le sue attitudini comportamentali unite alla sua funzione. Nella fattispecie, lo Spinone è considerato un cane continentale da ferma, dotato di una tipica andatura (il trotto “spinto“, comune solo a lui ed al Bracco Italiano) che gli consente di essere svelto e resistente alla stesso tempo. Le caratteristiche morfologiche sono state fissate parallelamente, ma non costituiscono l’essenza unica della razza. Allevare lo Spinone non può quindi prescindere dall’inderogabile mantenimento delle sue tipiche caratteristiche comportamentali. Quindi la verifica di altre prestazioni, in aggiunta a quelle tipiche della razza, possono essere eventualmente utili solo per verificarne l’addestrabilità, l’intelligenza e l’alto livello di adattabilità dello Spinone. Ma le qualità imprescindibili ed inderogabili oggetto della selezione devono essere l’attitudine alla cerca, la predisposizione alla ferma e la tipica andatura di trotto. Ciò non toglie che lo Spinone può anche essere eventualmente un buonissimo cane da compagnia, dotato di grande intelligenza e addestrabilità, qualità queste fatte salve proprio grazie alla salvaguardia della sua attitudine ad essere un valido cane da caccia, da ferma, cosa che non è necessariamente vera per i cani allevati solo per essere solamente “belli“ (così come spesso avviene per le razze in cui la selezione si basa solo sulle caratteristiche morfologiche).

Cino della Becca dimostra il trotto tipico della razza.

Esiste un gran numero di cani da ferma e ciò che distingue le singole razze è il modo come cercano e fermano, cioè il loro stile di lavoro. Così il Pointer non cerca come il Setter Gordon, il Breton come il Bracco Italiano e lo Spinone come il Drahthaar. Per poter veramente comprendere ed apprezzare lo Spinone bisogna prima conoscere il suo standard di lavoro, perché in esso si trova la definizione del suo impiego, del suo stile, del suo carattere e del suo aspetto. “La forma segua alla funzione” - questa frase vale anche nella selezione dei cani da uso venatorio. Purtroppo non basta di soltanto leggere attentamente lo standard di lavoro perché, a differenza dell'applicazione dello standard morfologico, col cane in cerca sul terreno non si può certo brandire il metro per misurare quanto la canna nasale superi la linea del dorso, e nella vegetazione un po' altina non si vede la lunghezza del passo, e non si può nemmeno correre accanto al cane per verificare se l'impronta della zampa posteriore vada oltre al quella della zampa anteriore. Insomma, valutare nella pratica lo stile dello Spinone presuppone tanta, tanta, esperienza – con la razza, con il suo comportamento a caccia e, non ultimo, con il comportamento della selvaggina da penna che dipende (anche) dalle condizioni ambientali e meteorologiche - poiché il cane deve adattare il suo modo di lavorare a questi fattori esterni in maniera tipica alla sua razza.

Ancora il trotto tipico della razza.

In Italia, non ci si accontenta, con nessuna razza, che il cane cerchi “in maniera qualsiasi”, basta che corra veloce, che trovi e che si sieda educatamente davanti al suo conduttore per consegnare la preda. Si pretende tanto di più e si è orgogliosi di selezionare cani che, per l’appunto, lavorino con lo stile tipico della razza. Comprensibile quindi che nel paese nativo dello Spinone si continui a richiamare, cortesemente ma decisamente, l'attenzione sul fatto che lo standard di lavoro e nient'altro definisce i compiti della razza e come deve svolgerli il soggetto, e perché s’insista nel sostenere che solo lo standard di lavoro deve essere base esclusiva per la verifica delle prestazioni.
Del resto non andrebbe dimenticato che lo standard di lavoro dello Spinone è riconosciuto dalla FCI, e quindi valido a livello internazionale. Nelle expo del VDH (Ente nazionale della cinofilia tedesca) ci si basa naturalmente sullo standard morfologico FCI dello Spinone. Con la stessa naturalezza, nelle prove in Germania, dovrebbe pertanto valere lo standard di lavoro, perché non si può seriamente pretendere che il soggetto, solo perché per caso si trova in Germania, ora abbia a lavorare come un Drahthaar o un Korthals.

Mia vom Segeberger Forst.

A proposito delle expo: sopra la testa maschile di Kidro (madre CH.IT. Asca II del Mucrone, padre CH.ASS. Tobia)
con la tipica divergenza delle linee superiori cranio-facciali, sotto la bella testa di una femmina

-  Nei quattro anni dal 2014 al 2017 in Germania 14 Spinoni hanno superato la prova d'idoneità (prevalentemente per il recupero degli ungulati), 24 una prova attitudinale in primavera o in autunno (VJP, HZP), 2 la prova da uso venatorio (VGP), 2 la prova da uso venatorio dopo lo sparo (VPS) e 1 la prova sulla pista di sangue (VswP). Cioè nel corso di 4 anni 43 soggetti hanno fatto con successo una prova nell'ambito venatorio. E' possibile ritenere valido questo numero come percentuale della popolazione di Spinoni “in età da prova” in Germania? 

Claudius Roos: In quei 4 anni sono nati 187 cuccioli, di cui 70 nel 2014. Ma è solo dal 2015 che lo Spinone ha potuto partecipare ufficialmente nelle prove attitudinali perché il JGHV ci ha assicurato l'appartenenza provvisoria del nostro club nel marzo di quell'anno. Di conseguenza il SICD non poteva annunciare le sue proprie prove in quanto il termine di iscrizione è sempre il 31 marzo del rispettivo anno. Così cani e conduttori dovevano iscriversi nelle prove di altri club. Dal 2016 il SICD finalmente offre delle prove, ma purtroppo gli anni 2016/2017 per noi sono stati a bassa natalità: tante femmine non sono rimaste incinte o hanno avute cucciolate poco numerose (in totale 32 cuccioli nel 2016, 43 nel 2017). Poi c'è da considerare che dei cuccioli vengono anche venduti all'estero, pertanto di quei pochi cani non tutti sono rimasti in Germania e, per di più, di quelli che sono rimasti non tutti sono andati in mano ai cacciatori. Sicché, non sono in grado di citare una statistica precisa su quali cani, e a quale età, abbiano fatto una prova in proporzione alla natalità registrata.

Isa riporta la volpe .

-  Ci sono anche altre prove valide oltre a quelle venatorie?

Claudius Roos: Sì, il SICD riconosce anche altri tipi di prove come, ad esempio, la prova per cani da compagnia, per il patentino cani, per cani da soccorso, e la prova di lavoro con riportelli o il working test.  Tuttavia, ogni Spinone per cui si desidera l'ammissione in riproduzione deve dimostrare la sua indifferenza allo sparo secondo il regolamento del JGHV, questo vale anche per soggetti che prestano attività nell'ambito del soccorso o che sono tenuti solamente come cane da famiglia. Così la prova per cani da compagnia può essere riconosciuta come prova da lavoro, ma deve essere completata dalla prova d'indifferenza allo sparo. I non cacciatori che ambiscono comunque all'ammissione dei loro cani in riproduzione, in Germania, non possono presentare il loro soggetto in prova, a meno che non trovino qualcuno con licenza di caccia che conduca il cane in loro vece. Sicché, per noi, la prova attitudinale non è obbligatoria. Il motivo di questa decisione sta nel fatto che il patrimonio genetico della razza in Germania è ancora molto ristretto, per cui cerchiamo di introdurre soggetti nella riproduzione. In confronto ad altri club per cani da uso venatorio, le condizioni che il SICD ha creato sono molto minori ed attualmente adempiono al minimo, per così dire.

- Per l'ammissione in riproduzione è comunque sufficiente superare una sola prova, diciamo la prova per il patentino cani. Questo significa che tutte le prove sopra elencate sono viste come equivalenti?

Claudius Roos: Sì. Ma se questa prova non dovesse includere il test sull'indifferenza allo sparo quest’ultimo deve comunque essere fatto separatamente. La sola verifica dell'indifferenza allo sparo, del resto, non basta per l'ammissione in riproduzione.

-  Secondo voi le prove che non valutano lo Spinone esclusivamente come cane da ferma o che non riguardano nemmeno l'ambito venatorio, dovrebbero aver significato per la selezione?

Giacomo Bini: No, le prove che non valutano lo Spinone come cane da ferma non sono valide per la selezione. Lo Spinone è dotato di un suo standard di lavoro, riconosciuto sia dall’ENCI sia dalla FCI ed a quello ci si deve assolutamente attenere.

Marco Lozza: Vedasi precedenti risposte.

- Com'è la situazione se, per esempio, uno Spinone ha partecipato con successo alla Coppa Italia, alla prova del CISP su starne o al derby per continentale, quindi a prove secondo il regolamento della FCI?

Claudius Roos: Nel caso specifico, dopo la presentazione di una traduzione in tedesco, la Commissione per la selezione e il Consiglio Estensivo esaminerebbero le prove fatte all'estero. Ma finora non abbiamo ricevuta nessuna richiesta per l'ammissione in riproduzione in base ad una prova effettuata all'estero.

-  Non tutti, ma tanti allevatori tedeschi all'interno dei club di razze da uso venatorio cedono i loro cuccioli esclusivamente ai cacciatori, argomentando che il cane che non viene portato né a caccia né in prova di lavoro, in fondo è perso sia per il suo allevatore sia per la razza, perché non si può verificare quali doti abbia e di conseguenza, in Germania, non potrà mai essere ammesso in riproduzione. Nel SICD è mai stata messa sul tappeto l'opzione di selezionare lo Spinone esclusivamente come cane da uso venatorio per i cacciatori?

Claudius Roos: No, perché gli Spinoni danno buona prova anche nell'ambito del salvataggio, nell’individuare i tarli asiatici e come cani da terapia. Siccome lo Spinone in Germania ancora non gode il riconoscimento dei cacciatori e le possibilità del suo impegno sono notevolmente diverse dal suo uso in Italia, i nostri allevatori cedevano e cedono fino a oggi i loro cuccioli anche come meri cani da famiglia. Quegli allevatori che svolgono loro stessi l'attività venatoria danno i cuccioli preferibilmente ai cacciatori e ai conduttori attivi in altri ambiti. Il rischio che un cucciolo, che successivamente si potrebbe rivelare idoneo alla riproduzione, finisca nelle mani “sbagliate” o “immotivate”, purtroppo, lo dobbiamo correre. Forse bisogna anche precisare che il VDH (Ente per la cinofilia tedesca) pretende il netto aumento degli Spinoni ammessi alla selezione in Germania e questo non è realizzabile con la sola cessione di cuccioli ai cacciatori e la selezione praticata degli altri club tedeschi nominati. E questo non cambierà finché aspiriamo all'appartenenza al VDH che è il requisito per il riconoscimento dalla parte del JGHV. 

Nel 2017 Isa, condotta da Angelika Jensen, ha superato la prova su pista di sangue del JGHV con il 1. premio.

Lo Spinone non è né una razza in via di estinzione né una che, generalmente parlando, ha un patrimonio genetico pericolosamente ristretto. La società specializzata in Germania, con la spiegazione di voler o dover introdurre più soggetti in riproduzione, fa bene a riconoscere prove che con lo standard di lavoro non hanno niente a che fare?

-  In altre parole: secondo voi è auspicabile aumentare in ogni caso la quantità degli Spinoni in Germania, anche se cosi, a lungo andare, la qualità venatoria si potrebbe ridurre?

Giacomo Bini: Lo Spinone è un cane da caccia da ferma appartenente al gruppo 7 con standard di lavoro. Ogni altro suo impiego non ha niente a che fare con lo Spinone e quindi rivolgetevi ad altre razze, non sciupate il nostro Spinone. 

Marco Lozza: Ribadisco che lo Spinone non è una razza “inventata” oggi!!! Esiste ben dal 1300 e probabilmente ancor prima. Se si vuole modificare i criteri di selezione dello Spinone, ne risulterà inevitabilmente un’altra razza, che non dovrà più essere chiamata Spinone (magari la si potrebbe chiamare “Spinone Derivato“). Se in Germania non c’è chi va a caccia di selvaggina alata, è assurdo voler introdurre in Germania lo Spinone e destinarlo ad altri utilizzi. Se si vuole lo Spinone bisogna volerlo come cane da caccia e da ferma. Altrimenti sarebbe qualcosa di diverso, cioè NON UNO SPINONE!!!! Voler bene ad una razza non deve assolutamente implicarne la sua distruzione!!!!!

Parole dure, ma del tutto comprensibili. Basta immaginare la storia in direzione opposta: se in Italia qualcuno provasse a cambiare il Grande Münsterländer in razza da dog dancing, o facesse dallo Jagdterrier un cane da difesa personale e dallo Stichelhaar una razza di galoppatori monofunzionali per field trails, non verrebbe certo accolto con approvazione in Germania, soprattutto se questi cani “modificati” entrerebbero poi nella riproduzione.
Eppure la collaborazione italo-tedesca può funzionare perfettamente, lo prova l'esempio del Drahthaar. Italia che, come “importatore” della razza, sin dall'inizio si è occupata dei contatti con il club tedesco mandando cani e conduttori alle prove in Germania e ha invitato in Italia i giudici per svolgere le prove secondo le severe regole tedesche. Inoltre ha chiesto agli addestratori professionisti tedeschi di tenere conferenze e seminari, creando così un’ampia rete per lo scambio fra nord e sud. Oggi, tanti Drahthaar di allevamento italiano sono conosciuti ed apprezzati come cani superbi.
Non c'è quindi motivo per cui non potrebbe funzionare ugualmente con lo Spinone. Chi rispetta e vuol bene alla razza per quello che è - senza se e senza ma - in Italia sicuramente verrà accolto a braccia aperte.

Arcenciel del cuore di Diana, detta Joe, a 9 mesi .

 

Testo (c) 2018
Foto: 1 (Titolo), 4, 10, 11 Emanuele Palagiano; 2
Antonello D’Arrigo, 9, 12-14 Jensen; 5, 6 Roos; 7 Daniela Dosch; 3 Giacomo Bini; 3, 16 Sabine Middelhaufe; 15 Luca Mantovani via Marco Lozza; 8 Marco Lozza.

Per dettagli cliccate sulla foto.
inizio pagina
fotoalbum cani
home