Razze: ritratti •• Razze: esperienze •• Segugi & cani per pista di sangue •• Addestramento •• Allevamento •• Buono a sapersi ••
Gli autori Fotoalbum Libri & DVD Links Contatto Copyright


Buono a sapersi




8 pregiudizi contro il Pointer



> Intervista allevatori
> Ritratti

> Esperienze
> Buono a sapersi
> Fotoalbum


home





8 pregiudizi contro il Pointer
di Sabine Middelhaufe

Il Pointer, nei Paesi di lingua tedesca, appartiene alle razze da caccia che non si incontrano quasi mai sul terreno di caccia perché poco impiegati. Nel sud d'Europa, invece, questo è considerato il cane da ferma per eccellenza ed è uno degli ausiliari più amati e utilizzati dal cacciatore mediterraneo. Ho ritenuto quindi opportuno che fosse un conduttore italiano a prendere posizione verso alcuni pregiudizi che girano sul Pointer. Ecco pertanto l’opinione di Salvatore "Toti" Bellavista.

Salvatore Bellavista e Ceciliensis Nedda, detta Mirka
Foto di titolo: Fauno.

"Vado a caccia quasi da sempre, ovvero da quando ho cominciato a superare in altezza l'erba e le spine delle campagne dove mio padre mi portava fin da piccolo...Fin dove riesco ad andar a ritroso con la memoria a casa mia ci sono sempre stati cani da caccia, setter e pointer nella fattispecie. Mio padre ha sempre avuto una predilezione per i cani da ferma inglesi, così è stato un percorso naturale per me e mio fratello crescere con i cani da ferma inglesi ed amarli. Un po' per smanie giovanili di ribellione, un po per altro acquistai il primo pointer esclusivamente "mio". Credo sia stato il mio miglior compagno di avventure, un cane imponente ma dal carattere docile ed equilibrato, grande intelligenza. Con i miei compagni "lo impiegavamo" per scoprire posti nuovi o brigate non note, una specie di radar. Se qualcosa c'era o per il suo intuito o per fortuna (ma non credo mica tanto) lui si ritrovava al posto giusto nel momento giusto e quasi sempre mi metteva in condizione di poter sparare. Da lì partì la mia personale avventura con i pointers. Non saprei se in lui mi ha colpito maggiormente l'insieme delle doti, delle sue capacità o la bellezza della sua costruzione. Penso che sia il suo insieme unico ad avermi stregato, un fisico perfetto, senza fronzoli, bello come un discobolo di Mirone, affascinante e dannato come un eroe tragico, un mix di genio e sregolatezza ma allo stesso tempo un cane capace di grande sensibilità e di un rapporto di simbiosi col padrone, il tutto caratterizzato da grande resistenza, generosità e un olfatto strabiliante. Ho fatto anche qualche cucciolata, solo per il piacere di ottenere qualche buon cane da soggetti in cui credevo e devo dire che sarò stato fortunato ma mi è andata bene, ancora oggi vado a caccia con qualche discendente di quel cagnone bianco nero che mi fece ammalare di pointerite acuta. Purtroppo i terreni ed i selvatici adatti spariscono anno dopo anno, vuoi per il divieto di cacciare la coturnice, vuoi per il dilagare di parchi, riserve e oasi varie, per una gestione fatta coi paraocchi...insomma oggi non è facile nella mia regione (e non solo, ahimè) poter sfruttare appieno le potenzialità di certi cani e godersi un certo tipo di passione pienamente, ci si deve un po accontentare."

Impressioni del terreno di caccia di Salvatore ed i suoi Pointer.

Il primo pregiudizio vuole che: „Il Pointer sia adatto esclusivamente alla cerca negli ampi campi di pianura e che non vada nello sporco“.

Bellavista: "Diverse volte mi è accaduto che cani che avevo sempre e solo portato a cotorne o a beccacce mi hanno fatto fare una magra figura con amici che mi avevano invitato a quaglie nei grani già mietuti... Alla vista di quelle praterie i miei cani si sentivano desolati e partivano in direzione di qualche canale, collina o bosco che risultasse a loro più familiare e interessante, in base alle esperienze e abitudini pregresse. L'anno scorso un amico mi invitò per una cacciata a beccaccini in una piana compresa tra due catene di colline e piccoli rilievi montuosi. Il mio vecchio pointer navigato cane da beccacce cacciava ma lo vedevo un po' "frenato", tarpato...Appena da lontano scorse un boschetto, ahimè demanio forestale, partì alla grande attraversando la piana e i pendii che ci stavano di mezzo, andandosi a fare una bella cacciata a beccacce per i fatti suoi. Dopo un po' lo vidi affacciare da un crinale, come se si fosse chiesto "aò, perché non mi segui, sei scemo?" A fatica lo recuperai costringendolo a cacciare svogliatamente tra falaschi e acquitrini...
Stessa cosa mi è accaduta, ma all'opposto, con un cane che acquistai già adulto: abituato alle ampie pianure ha sempre cercato spazi ampi e aperti, fuggendo dalla macchia appena intravedeva a distanza un campo "da corsa" e via per ore a manetta...vruuumm... Ce ne è voluto di tempo e fatica per fargli capire che ciò che noi dovevamo cercare era o nei pendii rocciosi o nei boschetti..."

Fauno.

E poi: „Il Pointer, per via del suo pelo raso e la pelle finissima, è assai delicato e deve essere protetto dal caldo, dal freddo, dal bagnato e dal contatto con le spine“.

Bellavista: "Il pelo è raso ma la pelle non è delicata, come d'altronde nulla nel pointer è particolarmente delicato... Ho mandato un paio dei miei Pointer in Sardegna, dove cacciano sia nel bosco che nella macchia intricata, caldo afoso in estate, freddo e ghiaccio in inverno, no problem - riporto dall'acqua incluso!"

C'è chi dice che il Pointer si può esprimere solamente quando il terreno gli permette quel galoppo mozzafiato, mentre non è a suo agio nei campi stretti“.

"Ovviamente un buon pointer in un terreno idoneo può esprimere il suo miglior galoppo e un'andatura davvero spettacolare ed emozionante. Ma ciò non vuol dire che laddove un terreno impervio o rotto non consente certe performances il cane non sappia comunque dare il meglio di se per quanto riguarda le sue capacità venatorie."

Pur essendo originariamente un cane da uso venatorio sa anche essere un ottimo cane da compagnia ed è felice di vivere senza cacciare accontentandosi, per tutta la vita, delle passeggiate nel parco al guinzaglio“.

"Un cane è un cane e si adatta a quel che gli viene consentito e dato. Ma devo pur dire che senza la caccia non vedo un futuro per il pointer, è un cane costruito per un determinato tipo di lavoro e non credo che potrebbe felicemente figurare come cane semplicemente da compagnia, da salotto o da passerella. Un vero pointer ha fuoco vivo negli occhi e nelle vene e per esprimere bene la sua essenza deve aver la possibilità di esercitarsi in terreni validi con animali veramente selvatici."

Attila da cucciolo.

Il Pointer è per la penna e non s'interessa della selvaggina da pelo che, inoltre, non riporta“.

"Per nulla vero. Credo sia il signore incontrastato della selvaggina da penna pregiata dove esprime le sue qualità migliori, dalla cotorna al beccaccino, dalla quaglia alla beccaccia. Ma se è un cane cacciatore a 360° fa di tutto, a suo modo ovviamente. E questo significa anche fermare cinghiale, lepre, coniglio, volpe e devo dire anche con una certa atavica "cattiveria". Se un pointer è abituato a riportare riporta di tutto, non è un animale "schifiltoso" come molti uomini..."

Il Pointer è molto difficile da addestrare: a causa della sua indole sensibile si ribella quando si prova con le maniere forti e a causa della sua indipendenza e del suo raggio d'azione ampio non è adatto alla collaborazione col conduttore“.

"Mai affermazione fu più distante dalla realtà..Cane particolarmente intelligente, sa capire ciò che il suo amico bipede vuole e sa assecondarlo. Ovviamente bisogna saperlo trattare, più che la bruta coercizione è con lui proficua l'intesa, la simbiosi.. é molto collaborativo e generoso ma mai servile. Difficilmente sarà asservito o incline a farsi umiliare, conserva sempre la sua indole fiera e indipendente, che è un bene non cercare di piegare, pena la perdita del suo spirito eclettico..."

Salvatore con Attila adulto.

Il Pointer selezionato nell'Europa del sud (Italia, Spagna, Grecia...) è del tutto diverso dal Pointer proveniente dall'Inghilterra in taglia, indole e stile di lavoro“.

"Possiamo dire che il pointer ormai da molto tempo è il pointer del vecchio continente. Soprattutto l'allevamento italiano e quello francese hanno saputo preservare ed esaltare le qualità che ne fanno un gran cane, sia per morfologia che per attitudini e qualsiasi paese abbia voluto allevare buoni pointers ha utilizzato quelle linee di sangue."

Il Pointer spesso ferma "a vuoto" perché, fermando a grande distanza, non riesce a distinguere fra l'emanazione del selvatico presente e il luogo appena abbandonato dalla preda“.

"Chi ha mai potuto affermare una cosa del genere non riconoscerebbe un pointer da un dalmata...In tutte le razze da ferma i fermatori a vuoto sono veri e propri "indesiderabili". Nel pointer, il fermatore per antonomasia è un vero sacrilegio. Se non è un cane corrotto da cattivo dressaggio o con difetti di tipo psico-attitudinale, il pointer ha la peculiarità di ubicare a notevole distanza un selvatico di cui percepisce anche la più flebile emanazione."

Attila e Fauno, padre e figlio.


Foto: Salvatore Bellavista

 

Per dettagli cliccate sulla foto.
inizio pagina
fotoalbum cani
home