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Lupi – sulla situazione in Italia e in Germania

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Lupi – sulla situazione in Italia e in Germania
di Sabine Middelhaufe

Lupo o ibrido?

Nell'estate del 2014, in un campo di fieno, il mio Bracco Italiano improvvisamente si fermò e puntò un animale che, a dieci metri di distanza, camminava lungo una fila di cespugli. Dopo un attimo, quel quattro zampe grigio si accorse del mio cane, alzò lo sguardo, lo fissò e, fiutando il suo odore, arrivò alla conclusione che sarebbe stato opportuno andarsene e, con passo spedito, si allontanò. Quello fu il primo lupo che vidi in ambiente naturale.
Guardando a casa il filmato che, casualmente, ero riuscita a fare di quell'incontro, mi venne un dubbio: ma era un lupo vero  oppure  un incrocio cane-lupo?
Il dubbio si intensificò quando, più tardi, nello stesso campo, nuovamente  avvertita dal mio cane, vidi una coppia di lupi dall'aspetto notevolmente diverso e poi un branchetto di tre individui di cui due neri o comunque molto scuri.
Ovviamente, senza un test del DNA non ci può essere nessuna certezza. Tuttavia, uno scienziato ed esperto di lupi che da anni li osserva nel loro habitat naturale in Toscana, potrebbe comunque fare ciò che gli inglesi chiamano un „educated guess“, ossia un'ipotesi plausibile.

Sopra e sotto: il mio primo incontro con un lupo - o un ibrido? - in provincia di Pavia. Foto: Middelhaufe
Foto di titolo: Lupo in Val di Nizza (PV). Foto per gentile concessione di Laura Zanocco.

Sopra e sotto: il mio secondo incontro - questi due lupi si distinguono notevolmente dal primo, ma appartengono, come anche
i soggetti neri, allo stesso branco.
Foto: Middelhaufe



     Federico Morimando: „Il primo esemplare mostra alcune caratteristiche sospette e dubbie ma nel complesso io lo definirei un lupo, penso un giovane helper forse femmina (figlio della coppia dominante avuto l’anno precedente). E' in atteggiamento esplorativo, non di caccia, avverte la presenza del cane e si allontana timoroso.
Gli individui della terza e quarta foto, in carne e in salute e direi anche grossi, probabilmente sono gli individui dominanti o fondatori del branco. Vedo inoltre che fortunatamente i lupi non hanno interazioni aggressive con il Suo cane e questo è un bene.
Sebbene non appaiano molto contrastati come colorazione ma piuttosto chiari rientrano nel range della variabilità delle caratteristiche. Il fatto che vi siano individui neri o comunque molto scuri fa pensare che il branco non sia costituito da individui geneticamente puri. La colorazione nera del mantello nel lupo è frutto di introgressione di geni canini che non comportano però il fatto che l’incrocio con i cani sia recente.“

„Gli esemplari neri, segnalati negli Appennini nord-centrali, sembrano aver ereditato l'allele Kb responsabile per il melanismo da incrociamenti con i cani. Al contrario dei lupi Nord Americani, che ereditarono l'allele circa 10.000 e 15.000 anni fa, la presenza del Kb sembra essersi introdotto nei lupi italiani più recentemente, dato che non furono segnalati esemplari neri prima del 1982, e i lupi neri italiani dimostrano un fenotipo più variabile dei lupi neri nordamericani,“ si legge infatti su wikipedia.
    
      Restiamo ancora in tema sull'accertamento dell'ibridazione.
L'anno scorso, il giornale Neue Züricher Zeitung pubblicò un articolo sulla controversia fra  l'Istituo di ricerca Senckenberg che per tanto tempo fu il solo responsabile per gli esami genetici dei lupi in Germania e l'Istituto di genetica forense e medicina legale, ForGen, di Amburgo che da poco faceva anch'esso delle analisi ma arrivando a risultati diversi.
In altre parole, campioni di feci e resti di predazioni attribuiti dal Senckenberg al lupo secondo il ForGen venivano dagli ibridi. Anche i campioni mandati al ForGen dalla Svizzera confermarono ibridi nella popolazione, eppure l'università di Lausanne, fra il 2016 e il 2018, aveva geneticamente confermato 43 lupi nella Svizzera e l'Ente federale dell'ambiente aveva dichiarato che al momento non c‘erano ibridi nel Paese .
      Che l'analisi genetica non sembri più inequivocabile crea comunque una certa confusione. Ma come ricorda lo zoologo prof. Luigi Boitani dell'università La Sapienza, il problema fondamentale è che la differenza genetica fra cane e lupo è in ogni caso minima e di conseguenza dipende dall'interpretazione e dalla valutazione di un ricercatore se  il soggetto è considerato puro oppure ibrido.
Finché le autorità competenti non definiscono chiaramente il termine ibrido ha poco senso discutere se un animale lo sia o meno.
     La VWL (Associazione per la protezione dell'allevamento degli animali da pascolo) svizzera nel 2014 citò le seguenti frasi di Luigi Boitani
„Genetic analyses provide an (imperfect) diagnostic tool.“
„Genetic analyses are unable to identify hybrids after F2 (and B1).“
„Genetic, morphological and ecological analyses should complement genetics to detect wolf-dog-hybrids.“

Sembra, quindi,  che in ogni caso la genetica da sola non possa dare la risposta.

Ibrido in provincia di Siena. Foto: Morimando

In Italia l'ibridazione viene ricercata (e discussa) da tanti anni. Lei come affronta tutta questa discussione?

      Federico Morimando: „Il discorso degli ibridi è reale va attenzionato ma è anche sovra pompato: non dobbiamo dimenticare che esiste una forte variabilità individuale nella popolazione di lupo e mentre popolazioni di lupo ridotte ai minimi termini presentano caratteristiche fenotipiche molto simili (fenomeno di collo di bottiglia) popolazioni di lupo ampie con migliaia di individui consentono un’espressione genica molto più ampia non necessariamente collegata a fenomeni di ibridazione con il cane (che poi è la stessa specie).
Quindi fenotipicamente, a meno di anomalie macroscopiche ed evidenti, (vedasi la foto che abbiamo scattato in Provincia di Siena) non è semplice ed immediato dire se siamo di fronte a un ibrido e a quale livello e generazione. Spesso un F1 è ben identificabile mentre un F3 F5 risulta indistinguibile da un lupo. In generale possiamo dire che nelle aree di recente colonizzazione da parte di lupi la percentuale di ibridi cane x lupo è significativa e quasi sempre presente. Nelle aree storiche di presenza del lupo la percentuale di ibridi risulta irrilevante.“
  
Allora, la Toscana evidentemente non appartiene alle aree storiche. Come riporta ruralpini la Procura di Siena, nel 2015, constatò: „(...) le iniziali 320 coppie di lupi immesse nella nostra Regione intorno agli anni Ottanta si sono quintuplicate  e ormai nei boschi scorrazzano più ibridi che non la razza pura del lupo.“
    Siccome delle ricerche avevano verificate che il 53% dei lupi presenti nei territori toscani siano ibridi, nel marzo 2015 la Giunta Regionale Toscana approvò il progetto „Tutela dell’integrità genetica della popolazione di lupo in Toscana mediante la rimozione degli individui ibridi fra lupo e cane dall’ambiente naturale e la loro captivazione”.
Dai 10 esemplari di lupi catturati come parte del progetto, seconda la prova del DNA effettuata dall’ISPRA, nove individui erano ibridi e uno un lupo-cane da lupo cecoslovacco di seconda generazione.

    Il 28 marzo 2018 i collaboratori del progetto Life MedWolf hanno presentato i dati sui lupi  nel territorio grossetano: „Dei 68 esemplari di cui è stato possibile definire il genotipo individuale, 32 sono stati classificati come lupi e 36 ibridi lupo-cane (53%), con 15 branchi sui 21 identificati che presentano almeno un individuo ibrido.“
   „Risultato di tale ibridazione,“ scrive Roberto Salvini, „è che nel territorio troviamo non più il Canis lupus italicus, un esemplare di 30 kg che doveva essere oggetto di conservazione e protezione, bensì ibridi di lupo dal peso notevolmente superiore, ossia 60-80 kg, che i nostri cani da guardiania (cane da pastore maremmano) non riescono a fronteggiare, non essendo più competitivi con gli ibridi che hanno dimensioni superiori. (...) Possiamo affermare che oggi stiamo tutelando gli ibridi anche non previsti dalla Convenzione di Washington, dalla Convenzione di Berna, e dalla Direttiva Habitat, a danno degli allevatori del territorio.“ 
    
     Lucio Parodi: „Nel monitoraggio condotto sotto l'egida del prof.Apollonio fatto per tre anni in Toscana, ultimo nel 2016, è stata contteggiata una popolazione di circa 550 lupi, costituita dagli erratici e da 108 branchi riproduttivi di cui ben 22 sono risultati formati da ibridi.“

Tuttavia, nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, che tutto sommato è piuttosto vicino all‘ habitat originario dei lupi italiani, la situazione non è meglio: là è stata verificata una quota del 25% di ibridi.
    Nella confinante oasi WWF Riserva naturale del Lago di Penne, in provincia di Pescara, il 10 maggio 2018 è stata inaugurata la prima „area faunistica dei lupi ibridi“ in Italia, grande mezzo ettaro e del tutto recintato. I residenti sono individui giovani che nel 2017, grazie ai collari GPS di alcuni lupi adulti, furono trovati  in una tana dove erano stati partoriti . Già la valutazione fenotipica faceva pensare all'ibridazione, perché tre cuccioli erano del tutto neri e gli altri  tre erano beige ma con macchie bianche diffuse. Il seguente test DNA eseguito dall'Ispra confermava che i piccoli erani ibridi lupo-cane. I cuccioli inizialmente furono tenuti in un recinto e poi traslocati nella nuova area faunistica dove sono anche stati sterilizzati.
    Il direttore della Riserva, Fernando Di Fabrizio, raccontava alla stampa: „Si comportano in tutto come lupi, sono elusivi e diffidenti e non si lasciano avvicinare. Sono animali molto belli da vedere e costituiranno una sicura attrattiva per gli studiosi, come per i programmi didattici delle scuole abruzzesi e non solo.” Il percorso di visita consente di costeggiare l’intero perimetro dell’area faunistica e di osservare facilmente i lupi ibridi nei loro spostamenti, oltre che di fotografarli in piena libertà dai numerosi punti di osservazione e dalle passerelle create lungo il sentiero.
     Bisogna vedere se gli animali stessi lo trovano altrettanto divertente  …
E come valuta Di Fabrizio la portata degli ibridi per Canis lupus italicus? „Non credo che a causa dell'ibridazione il lupo possa rischiare l'estinzione, ma in un prossimo futuro in questa zona si cercherà di catturare lupi ibridi adulti per sterilizzarli e poi rilasciarli in natura".
    L'opinione sul rischio minimo non viene condivisa da tutti. OggiScienza scrive a fine 2018: „Le analisi condotte da ISPRA su campioni provenienti da più parti d’Italia rivelano che [l'ibridazion] non è localizzata ma piuttosto presente in diversi siti sulla dorsale appenninica e i dati ottenuti dal progetto LIFE IBRIWOLF rivelano una percentuale d’ibridazione superiore al 50%, addirittura fino al 70% nel 2012-13».
    L'ovvio problema con dati del genere è che si riferiscono soltanto a campionamenti. Se anche in altre zone esistono così tanti ibridi o, al contrario, nemmeno uno, si può solo ipotizzare.
    „Dal monitoraggio genetico sulle Alpi sappiamo che non sono presenti esemplari ibridi. Negli Appennini invece la popolazione del lupo è molto più abbondante, per cui fare uno screening genetico sistematico è troppo costoso; è però vero che vengono segnalati casi di ibridazione, in numero crescente, da diversi siti,“dice a OggiScienza la biologa Valeria Salvatori (che ha partecipato come coordinatrice al progetto LIFE IBRIWolf ed è oggi project manager del progetto LIFE, M.I.R.C.O-Lupo entrambi mirati alla conservazione del lupo attraverso la gestione dell’ibridazione).

Sopra: giovane lupo (fenotipicamente) italico in pelo estivo. Foto: Sara Chiarlone
Sotto: lupo in provincia di Pavia in pelo estivo - ibrido o variazione individuale?
Foto: Middelhaufe

Ci potremmo  chiedere: ma qual'è il problema? Il cane discende dal lupo, è praticamente una sottospecie di Canis lupus, e i due possono accoppiarsi e poi se nella cucciolata alcuni  sono neri, hanno lo sperone vestigiale o le unghie bianche che differenza fa?
    Come propongono alcuni studiosi, si potrebbe persino considerare vantaggiosa l'ibridazione per il lupo in quanto potrebbe portare ad un suo più ampio adattamento all'ambiente „moderno“.
   A questa teoria altri scienziati rispondono che „in termini di conservazione della specie, il rischio per il lupo è di perdere la sua identità genetica, anche acquisendo varianti di origine domestica che possono modificare gli adattamenti avvenuti nel corso dell’evoluzione e che ne permettono l’esistenza allo stato selvatico.“
    I cuccioli ibridi, naturalmente, crescono all'interno del branco con i loro fratellastri più grandi, si comportano da lupo e non sono di più fiduciosi verso l'uomo. Un giorno poi, anche i giovani ibridi lasceranno il branco e cercheranno di trasmettere il loro patrimonio genetico. Dipendentemente dal partner che troveranno, nei loro discendenti la quota dei geni dal cane domestico potrà aumentare o ridursi.
    I lupi, oggigiorno, si avvicinano sempre di più ai paesi e ai luoghi di attività umana. Secondo la biologa Valeria Salvatori ciò non è dovuto all'ibridazione, ma semplicemente al fatto che dove ci sono umani, c'è da mangiare e l'uomo stesso, dopo 40 anni di tregua, non viene più percepito come pericolo.
    Il tema dell'ibridazione non è esclusivamente l'oggetto della scienza  e del timore di alcuni biologi e zoologi che l'introduzione dei geni del cane potrebbero, a lungo andare,  indebolire piccole popolazioni di lupi. L'ibridazione ha ancora un'altra dimensione, perché mentre il lupo „puro“ è assolutamente protetto, l'ibrido non è nè lupo nè cane randagio e non può essere trattato nello stesso modo.

Che non si possano aprire ovunque delle aree faunistiche di lupi ibridi  è ovvio.
Catturarli e poi liberarli di nuovo sterilizzati e muniti di collare GPS da un lato è estremamente impegnativo e costoso, dall'altro lato non riduce il loro numero complessivo, nè i danni che anche loro causano. Sicché, cosa fare con quei figli indesiderati?

Lupo, cane o ibride? Foto per gentile concessione di Laura Zanocco.

    In Germania, come in tutti gli altri Paesi, si può prelevare gli ibridi di prima generazione; farlo però spetta esclusivamente alle autorità competenti. Fino ad oggi sono stati confermate due cucciolate di ibridi, una nel 2003 e l’altra nel 2017, entrambe  con 6 piccoli di cui 5 furono uccisi.   
 
Friedrich Noltenius, delegato per la fauna selvatica in Sassonia ed ex-presidente dell'associazione venatoria di Kamenz: “Parliamo di una specie assolutamente protetta dalla legge e la cui ibridazione  può provocare danni  non calcolabili per la biologia e il comportamento dei loro discendenti. Già per questo motivo i discendenti diretti di tali accoppiamenti sono da eliminare immediatamente.  E' un compito essenziale che fa parte della protezione responsabile della specie.
Tuttavia bisogna accettare che nel lupo euroasiatico si trovano sempre dei geni canini, basta cercare col metodo adatto.
Non è accettabile invece che si verifichino ripetutamente le caratteristiche di razze canine moderne nel genoma di alcuni individui che poi vengono dichiarati cani o lupi a seconda dell'origine della madre.“

     Signor Noltenius, lei cosa ne pensa dell'approccio italiano di catturare degli ibridi per poi rilasciarli sterilizzati o di metterli in una area faunistica? Con il presunto numero bassissimo di ibdridi in Germania potrebbe essere una soluzione anche là?

     Friedrich Noltenius: „Tutto questo discorso è l'espressione della „bambi-mentalità“ della nostra società. Non dobbiamo fare del male a nessun animale e certe espressioni estreme di questa forma di protezione degli animali la trasformano in maltrattamento di animali. Lupi o i loro ibridi che sono nati in libertà e che sono stati socializzati nel branco come lupi, non sono adatti alla vita al chiuso. L'esperimento in Germania nel 2003, di tenere i cuccioli ibridi catturati in un recinto è finito con la loro triste morte in cattività. (...) I cani randagi e i loro ibridi con il lupo, sterilizzati o meno, non hanno niente a che fare nell'ambiente naturale. Non servono nè all'ecologia nè alla biodiversità, anzi rappresentano un ulteriore minaccia per le specie in pericolo e per la pastorizia. La pastorizia estensiva, in Germania, è un elemento cruciale per la protezione del paesaggio nell'ambiente aperto.
Da  parte del consiglio europeo c'è una pretesa precisa di mettere in pratica la convenzione di Berna che richiede che gli ibridi, sotto controllo statale, vengano immediatamente prelevati dalla natura. Se qualcuno motivato dal suo amore per gli animali vuole condannare questi individui in un recinto, lo faccia dietro prova della sua competenza e sotto controllo statale.“

Gli ibridi cane-lupo, tenuti in grandi recinti, sono stati studiati già 50 anni fa dagli scienziata in Germania. Foto: Middelhaufe

      La maggior parte dei lupi oggi residenti in Svizzera sono immigrati dall'Italia attraverso l'Appennino settentrionale. In Svizzera, secondo la VWL (Associazione per la protezione dell'allevamento degli animali da pascolo) c'è chi teme, per via della quota alta di ibridazione nel sud, „nuclei di ibridi di lupi italiani“. Siccome qualche lupo italico è anche riuscito a raggiungere il sud della Germania, i bavaresi si preparano già all'invasione? O dovrebbero farlo?

    Friedrich Noltenius: „Un invasione non la prevedo proprio, pur sapendo che intanto un lupo italiano si è riprodotto, nella Selva di Baviera, con una lupa dalla Germania orientale. Ma i lupi tendono ad insediarsi in habitat che assomigliano a  quello del loro branco d'origine. Le eccezioni confermano la regola. Da entrambi le direzioni, Italia/Svizzera e Germania orientale, la diffusione dei lupi verso la Baviera e Baden-Württemberg procede piuttosto lentamente.
Questo,  a prima vista, si spiega con le forme di paesaggi molto differenti e la forte trinciatura del paesaggio. I primi due lupi vaganti del Calanda-branco svizzero hanno trovato la morte sulle autostrade della Germania meridionale. In ogni caso, lo sviluppo è da tenere sott'occhio molto bene e gli individui che per il fenotipo o il comportamento si distinguono dal lupo non dovrebbero essere tollerati.
Ammettere compromessi significherebbe   mettere in questione la protezione della specie Canis lupus.
Per via delle sue origini antropogeniche dalla Sardegna e dalla Corsica, al muflone viene negato il diritto di vivere da noi. Sotto questo aspetto il trattamento „flessibile“ degli ibridi di lupo nella natura non è tollerabile.“

Nella coscienza pubblica si mantiene l'idea che l'ibride sia tanto più pericoloso del lupo puro, anche se, come sottolinea Theo Grüntjens, rinomato esperto di lupi, fino ad oggi non esiste uno studio riconosciuto che confermi l'ipotesi.
Ritorniamo ancora un attimo al comunicato stampa del Comando Unità Tutela Forestale Ambientale ed Agroalimentare Carabinieri, già citato sopra, che precisa:
     „Eseguiti 229 sequestri di ibrido tra cane e lupo selvatico in tutta Italia. (...) Questa attività costituisce un’importante operazione di prevenzione e tutela verso i proprietari che, ignari, potrebbero acquistare a caro prezzo cani non di razza, sottovalutando il potenziale rischio di aggressività dei propri animali da compagnia, frutto di questi incroci pericolosi.(...)
Questa condotta permetteva di ottenere soggetti più belli e simili al lupo selvatico e, pertanto, più apprezzati nel circuito dei concorsi di selezione canina e dagli amatori i quali, pagando cifre elevate, ottenevano animali con maggiore somiglianza alla specie selvatica e più spiccato atteggiamento “lupino”.
L’attività fraudolenta era possibile dichiarando il falso nelle certificazioni ufficiali ENCI e truffando gli ignari acquirenti i quali, in aggiunta al raggiro, si sono trovati spesso in casa animali dalle potenziali caratteristiche aggressive.
L’attività in passato si è concentrata su un importante allevamento di cani da Lupo Cecoslovacco sito a Serramazzoni, nel modenese, da cui generazioni di cani ibridati si sono diffuse in tutta Italia e all’estero, contaminando geneticamente tutta la filiera della razza canina CLC.  (...)
A ciò si aggiunge il danno causato dal potenziale inquinamento genetico sulle popolazioni di lupo selvatico italiano per la diffusione accidentale di alcuni di questi cani incrociati, talvolta abbandonati dagli stessi allevatori incapaci di gestirne l’aggressività e che si possono riprodurre con i lupi in ambiente naturale.“

La Svizzera deve temere un'invasione degli ibridi? Foto: Middelhaufe

Quindi, dei lupi illegalmente importati in Italia e usati a fini di lucro non si sa più niente. Il numero di incroci abbandonati dagli allevatori è sconosciuto, del numero di animali abbandonati dagli acquirenti che presumibilmente erano ancora meno abilitati alla gestione di un cane troppo aggressivo non si parla nemmeno.
    Da vicende come questa si evidenziano almeno due problemi. Il primo è che  essendo gli incroci fra Lupo Cecoslovacco e lupo selvatico fenotipicamente simili non sono facilmente distinguibili dal lupo, e il secondo è che si rafforzi il concetto dell'ibrido pericoloso.
     Ma in realtà, non sembra tanto più probabile che la presunta aggressività degli incroci fra lupi e cani da lupo sia legata ad una situazione di vita innaturale per gli animali in questione il cui DNA deriva maggiormente dal lupo?
    Il lupo, al più tardi quando è maturo, non è più interessato alle passeggiatine al guinzaglio, al gioco infantile con gli altri cani, alla corsa dietro la pallina e generalmente alla vita di cane da casa. Sono pochi gli esempi in cui, presumibilmente, la convivenza lupo e uomo (privato, non studioso) funzioni, o almeno questo è ciò che risulta dai post sereni nei social media, che magari convincono altre persone che un incrocio lupo-cane di prima generazione in fin dei conti non è altro che un cane dall'aspetto lupesco….ma non è così.
    Il numero di iscrizioni nel libro genealogico ENCI per il Cane da lupo cecoslovacco, negli ultimi 10 anni è salito a oltre 1500 esemplari nel 2016 e, scandali o no, per l’anno 2018 siamo a circa 1400 (statistica non ancora conclusa).
La razza  è notevolmente più richiesta del Cane lupo Saarloos o del Lupo Italiano, anche lui frutto del voluto incrocio fra un cane pastore tedesco e una lupa dell'Alto Lazio. Il Lupo Italiano, sia detto per inciso, era adatto al soccorso in montagna, anti-valanga e anti-catastrofe, addestrabile ai compiti di cane da polizia e alla difesa del gregge, ma la sua commercializzazione era vietata sin dall'inizio... Oggi la razza è quasi sparita. Un fatto che fa pensare che il fascino dei cani da lupo non stia tanto nelle loro caratteristiche da cane da lavoro, ma semplicemente nella soddisfazione di portarsi in giro un animale che fa scalpore.

Segue: Lupo v. cane domestico


(c) testo luglio 2019

Fonti:
https://www.vwl-ost.ch/wolfsmischlinge-oder-hybriden/hybriden-oder-wolfsmischlinge-in-der-schweiz/
https://www.vwl-ost.ch/aktuell-dna-resultate-frankreich-schweiz/
https://www.dbb-wolf.de/Wolfsmanagement/Bundesl%C3%A4nder/umgang-mit-hybriden
https://www.merkur.de/welt/experten-mehr-wolf-hund-mischlinge-zu-erwarten-zr-9963721.html#idAnchComments
http://ec.europa.eu/environment/life/project/Projects/index.cfm?fuseaction=home.showFile&rep=file&fil=IBRIWOLF_folder.pdf
http://www.greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/medwolf-provincia-grosseto-ci-21-branchi-registrati-canidi-alta-la-percentuale-ibridi/
https://www.repubblica.it/ambiente/2019/06/03/news/lipu_un_ibrido_a_capo_branco_lupi_litorale_romano_-227869931/
https://www.nzz.ch/panorama/wolf-oder-nicht-wolf-das-ist-hier-die-frage-ld.1370469

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