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Lavoro sulla pista di sangue con il Basset Hound

 

 

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Lavoro sulla pista di sangue con il Basset Hound
Di Carola Hannweg-Kreß

Lavoro sulla pista di sangue – cosa vuol dire di preciso? Secondo „Blase“, il libro specifico per gli esami venatori in Germania, si tratta “della ricerca della selvaggina ferita dallo sparo tramite un cane specializzato che, a naso in terra, ne segue la traccia di sangue alla lunga (Schweißriemen). ”
Naturalmente esistono, come in ogni campo dell'addestramento, diversi metodi e tante opinioni. Qui voglio mostrare come faccio io, con i miei Basset, e come li addestro durante i “Giorni di allenamento venatorio“ del nostro Club, BHC (Basset Hound Club).
Come si prepara quindi il cane „Columbo Hushpuppy“, ossia il Basset Hound per questo compito?

Il Basset Hound è stato selezionato, fra l'altro, per il lavoro sulla pista di sangue e quindi molte attitudini le possiede sin dalla nascita.
Spesso ci vuole solo una piccola spinta ed ecco che si svelano le doti della razza. E' veramente sorprendente quanto velocemente e con quale passione la maggior parte dei Basset si butta con entusiasmo nel lavoro appena riprendono ad essere utilizzati nel loro tradizionale compito.
E' consigliabile abituare già i cuccioli di due mesi a usare il nasino. Per questo trascino, nel giardino, un pezzo di trippa o di polmone con una corda, dalla porta d'ingresso fino alla ciotola del cucciolo, una decina di metri distante e poi chiamo il cagnolino alla porta che sicuramente mette il naso a terra e segue il „profumo“ fino alla ciotola piena di trippa!
La stessa traccia la posso ottenere anche in casa, mettendo circa ogni 50 cm un pezzettino di formaggio o anche la crocchetta per cani fra una stanza e l'altra, depositando al termine della traccia, detta anche "Futterschleppe", una bella manciata di mangime.
Il Basset Hound possiede, come ho già detto, un fiuto finissimo. Il lavoro di pista richiede però che lui insegua la traccia e solo quella, segnalata dal conduttore, non la pista lasciata vicino cinque minuti fa da un capriolo
o una lepre. Di conseguenza devo risvegliare e indirizzare correttamente ed al piu' presto l'istinto predatorio del cucciolo. Come? Lego una pelle di capriolo o lepre a una corda, la corda a un bastone robusto, e poi faccio „saltare e scappare“ la presunta preda davanti al mio cucciolo. Appena si dimostra interessato ad acchiapparla, lego il cucciolo col guinzaglio a qualche palo e mi trascino la pelle dietro fuori della sua vista. All'inizio di questa pista, o "Schleppe",faccio riposare la pelle per un momento e le strappo un ciuffo di peli per creare un punto particolarmente „profumato“ e attraente per il cane. Al termine deposito la pelle e sotto vi nascondo un boccone gustoso come ricompensa del cucciolo.
Per un giovane Basset è un gioco da bambini di inseguire una traccia del genere e la ricompensa che riceve alla fine del suo lavoro lo motiva ancora di più. In ogni caso finisce tutto con una nuova esperienza e con un successo per il cane.
Preparare la pista di sangue ("Schweißfährte") è già un po' più difficile. Per la cosiddetta pista artificiale si applica sangue di vacca o, se c'è, di selvaggina, sulla terra nel bosco, punteggiandolo tramite una spugnetta o spruzzandolo da una bottiglietta, calcolando un punto o una goccia di sangue circa ogni metro. C'è da dire che l'uso della bottiglietta tenuta all'altezza della propria anca non è solo più facile ma produce anche una pista più realistica in quanto qualche goccia cadrà sui cespugli o le foglie degli alberelli proprio come può succedere quando un selvatico ferito sfugge in mezzo alla vegetazione.

E' importante che durante l'addestramento la traccia venga segnalata, per esempio con crocette di creta sui tronchi degli alberi, perché solo cosi il conduttore si accorge subito quando il cane perde la pista e lo può correggere. Indipendentemente dalla lunghezza della traccia si usano sempre 250 ml di sangue. Altro fattore importante è il tempo di riposo ("Stehzeit") della pista. Vuol dire che solo dopo un minimo di tre ore il cane puo' essere messo porato all'inzio della traccia ; nel corso dell' addestramento il tempo di riposo viene aumentato fino a raggiungere le 40 ore. Sia detto per inciso che nelle prove di lavoro il Basset deve seguire una pista di 1,5 km con un periodo di riposo di 18-24 ore e i cani bravi arrivano al termine della pista in 25-35 minuti.
Prima che il cane possa cominciare la ricerca, gli metto il collare da traccia ("Schweißhalsung") che è legato ad un guinzaglio di 10 m, detta lunga ("Schweißriemen"). Siccome questi due attrezzi sono usati esclusivamente per il lavoro su pista, il cane ben presto associa a loro il compito richiesto.
Dunque, il cane è pronto e lo accompagno all'inizio della pista, dove però il mio Basset deve stare fermo e tranquillo mentre io esamino attentamente e con grande calma il punto di partenza con le sue tracce di sangue, qualche pelo e nel caso di un selvatico realmente sparato forse con pezzi di ossa ecc.
Questi primi minuti servono anche a mettere in sintonia il cane e il suo conduttore, poiché il lavoro sulla pista di sangue richiede concentrazione, calma, ordini scarsi e a voce bassa e soprattutto la fiducia totale nelle capacità del cane! Quando mi sono fatta una buon idea della situazione all'inizio della traccia, vado a prendere il Basset e gli segnalo il punto di partenza. Sul mio comando „Cerca il ferito!“ ("Such verwundt" o anche "Zum Bock!") lui può partire e quasi non esiste un Basset Hound che non sappia cosa deve fare adesso.
Col naso per terra e con ammirevole tranquillità „prende“ la pista. La coda che si muove come un metronomo segnala al conduttore se il cane rimane fedelmente sulla traccia giusta, perché se la coda si muove troppo velocemente e se il cane alza persino la testa può darsi che ha appena fiutato un'altra traccia, magari un usta, che lo confonde nel suo lavoro. Ma prima di intervenire lascio che il mio cane pendoli un attimo fra la pista giusta e l'altra e quasi sempre il Basset ritorna di propria iniziativa su quella giusta. Solo quando è ovvio che si allontana troppo, do il comando „Sulla pista!“ e riporto il cane al punto dove ha perso la pista giusta. „Portare“ ("abtragen") in questo caso intende sia letteralmente portarlo in braccio oppure di mettergli le mani sotto il petto e girarlo in direzione della pista giusta. Dopo qualche ripetizione il cane comprende l'ordine „Sulla pista“ e ritorna lì da solo.
La pista contiene anche dei „punti di segnalazione“ ("Verweiserpunkte"), ossia posti dove sulla pista reale la selvaggina ferita si sarebbe fermata o persino sdraiata lasciando più macchie di sangue, dei peli ecc. Compito del cane è di segnalare chiaramente al padrone questi indizi importanti ("Wundbetten") che il conduttore esamina poi con la massima attenzione - dopo aver lodato il cane per il suo buon lavoro.
Andando avanti nell'addestramento la pista non sarà più lineare ma avrà anche qualche arco e degli angoli, e naturalmente aumenta in lunghezza che arriva almeno ai 1500 metri da inseguire durante le prove.
Quando cane e padrone raggiungono la fine della traccia, trovano la preda; io utilizzo solitamente la pelle di capriolo oppure un cucciolo morto di capriolo. Questa preda viene sempre divisa fra noi, nel senso che tiro fuori un boccone veramente gustoso da sotto il selvatico o la sue pelle e lo do al mio Basset facendoli dei complimenti. Invece non deve mai accadere che il cane lecchi troppo la selvaggina trovata, perché potrebbe presto prendere l'abitudine di assaggiarla.
La cerca finisce con il rituale del liberare il cane dal collare e dalla lunga. Anche nelle prove di lavoro è questo l'ultimo atto. Dopo il lavoro, il cane, sia Basset o altro, merita di poter riposare poiché seguire una pista col naso per terra è molto faticoso!
Una delle regole fondamentali dell'addestramento dice che il cane deve assolutamente arrivare alla fine della pista, anche se ci vogliono ore! Di conseguenza il passare da una lezione a quella successiva e più difficile deve essere graduale; inoltre ogni lezione deve essere interessante ma anche fattibile e deve sempre portare il cane ad ottenere un risultato positivo..
Ma non vogliamo dimenticare a questo punto che il successo sulla pista dipende anche e ovviamente da una buona obbedienza basilare che fa si che il conduttore e il suo allievo formino una squadra!


Foto: Carola Hannweg-Kreß

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