Buono a sapersi
|
Viaggio in Germania con il mio Kurzhaar Nel settembre del 2015, io ed il mio cucciolone di Kurzhaar, Mario, abbiamo intrapreso un viaggio alla volta di Gollhofen in Germania, per assistere alla SOLMS, rinomata prova di lavoro dove vengono valutate le abilità e potenzialità dei giovani Kurzhaar. |
Sopra: Cucciolone Mario Sotto: Pausa nella compagna tedesca Sotto: Quasi arrivati! |
L'atmosfera che si respirava era di grande serietà, infatti l'approccio tedesco è decisamente diverso da quello italiano poiché si richiede al cane un utilizzo più specifico delle sue qualità, una miglior disciplina ed un consolidato collegamento con il padrone. La mia sensazione di stupore ed ammirazione ha subito avuto conferma dopo lo svolgimento della prima prova della giornata i cui obiettivi erano la cerca, la ferma e la traccia trascinata con riporto, eseguita con eccezionale precisione dalla maggior parte dei partecipanti. La prova si è conclusa con un entusiasmante ricerca dell'anatra nel lago e nel canneto a cui non avevo mai assistito e da cui sono rimasto affascinato. Ho personalmente apprezzato la professionalità dei giudici (tre per ogni gruppo) e l'organizzazione generale. La giornata si è conclusa con la premiazione di tutti i partecipanti (tranne uno) proprio per sottolineare l'importanza che i tedeschi danno all'educazione e soprattutto ad una sempre migliore selezione della razza. |
La sera stessa, stanchi ma contenti, siamo partiti alla volta di Walldurn, il paese di Ingeborg, dove per mia grande fortuna avrei potuto lavorare insieme a lei qualche giorno per verificare e conoscere meglio le doti del mio cane Mario di appena sette mesi, augurandomi che avesse i requisiti necessari per poterlo in futuro iscrivere alle prove tedesche di cui sopra e per migliorare sia la sua educazione sia il nostro legame. Dopo una piacevolissima cena in compagnia di Ingeborg e dei suoi stupendi tre cani, io e Mario (stanchi dal viaggio e dai nuovi stimoli) ci siamo concessi una bella dormita. Il giorno seguente grazie alla disponibilità di Ingeborg e della sua riserva privata (un enorme terreno libero ricco di boschi e spazi verdi) abbiamo lavorato su Mario e sulla sua disciplina, sui comandi di base quali “resta – seduto – terra” ecc. sui quali Mario era un po' carente - almeno paragonato con dei soggetti addestrati strettamente "alla tedesca". |
Sopra: viaggio di ritorno dopo la prova. |
Inoltre ho avuto grande soddisfazione nel vedere che Mario ha subito fatto suo il comando del “prendi” che è essenziale per il riporto. La giornata è trascorsa immersi nella natura tra chiacchiere rilassate, utilissime per me per approfondire il mio rapporto con Mario, con questa razza in generale e per poter familiarizzare con lo standard tedesco di cui mi sono appassionato. Altra enorme soddisfazione personale è stata lo scoprire doti eccezionali del mio cane, sia per la sua intelligenza, sia per il suo equilibrio che per la sua predisposizione naturale alla caccia, data dalla sua linea genetica. Tali doti sono state evidenziate soprattutto in una nuova prova per noi mai affrontata, che consisteva (grazie al supporto e alla ferma guida di Ingeborg) nel recupero dell'anatra all'interno del canneto. Dopo aver liberato l'anatra in uno specchio d'acqua, il cane deve riuscire a stanarla anche seguendo alcune mie indicazioni, dimostrando doti fondamentali quali la pazienza, la calma, l'ingordigia sul selvatico ed un forte collegamento con il padrone, in questo caso me. Mario ha saputo stupirci non solo portando a termine la prova con successo, ma riportandomi l'anatra tutto contento. |
Sopra e sotto: Un altro esercizio di riporto Sopra: Attrezzi utili. |
Il viaggio si e' infine concluso con un altro istruttivo evento, tenuto in un paese vicino e a cui siamo andati ad assistere: l'IKP, prova internazionale di misura di canoni estetici e lavorativi riservata ai migliori Kurzhaar di tutta Europa e non solo. I partecipanti erano oltre 160 ed il livello a cui ho assistito era davvero elevato. L'atmosfera era di grande serietà e professionalità durante tutto lo svolgersi della prova, mentre di grande convivialità al suo termine, quando ci siamo seduti tutti a tavola in una gran cena insieme a tutto il gruppo. Questo viaggio è stato fondamentale per me non solo per l'accoglienza e la disponibilità di Ingeborg nei miei riguardi, ma di tutto il Kurzhaar Club tedesco che ho imparato ad ammirare sia per il metodo educativo che adottano nei confronti dei cani e della caccia, che per la goliardia. |
Sopra: durante la cena dopo la prova. |
Ho imparato anche molte cose importanti sul mio cane, sulle sue doti e lacune, sulla sua natura e sugli obiettivi che vorrò porgli in futuro soprattutto dopo aver visto quanto questi obiettivi lo divertano, stimolino e rafforzino il nostro legame. Un ringraziamento speciale, oltre che naturalmente a Ingeborg Völker-Engler, va alla nostra educatrice Sabine Middelhaufe che oltre a solidi consigli ed insegnamenti su misura per Mario (cosa non da poco) mi ha anche indirizzato e avvicinato a questo mondo tedesco e senza la quale nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile. Ora stiamo preparando la nostra partecipazione al Derby tedesco che si svolgerà ad Aprile 2016. |
Sopra: Ritornati in Italia, l'addestramento continua. |
In fine voglio rispondere ad alcune domande. Domanda: In Italia e in Germania, patria della razza, l'utilizzo del DK e di conseguenza le qualità per cui viene apprezzato, a volte, sono assai diverse. Avendo assistito in prima persona a delle prove importanti, come descriveresti queste differenze nell'approccio? Risposta: Secondo le esperienze fatte nel 2015 (da quando ho Mario) ho avuto modo di vedere e capire l'utilizzo del kurzhaar nel mondo della caccia tedesco ed italiano. I due metodi di educazione sono sostanzialmente diversi sopratutto per quanto riguarda l'approccio è l'utilizzo del cane stesso. Nel metodo tedesco fondamentale è la disciplina che il conduttore richiede al proprio ausiliare, quindi tutto ciò che riguarda i comandi e l'ubbidienza è una parte fondamentale consistente dell'educazione, ovviamente poi la polivalenza del cane è un altro parametro importante (si spazia dalla pista di sangue alla caccia alla piuma fino agli ungulati) tutte cose che richiedono tempo e un approccio decisamente più severo e deciso. Dalla parte italiana invece si privilegia più la velocità, l'andatura, lo stile in generale nel movimento, la grande cerca e la ferma ben consolidata tralasciando però parti fondamentali (a mio avviso) come il riporto forzato e la disciplina ferrea. In sostanza i tedeschi formano cani molto più rustici ma in grado di svolgere più compiti in modo soddisfacente, noi italiani invece siamo in grado di formare cani competenti solo in pochi ambiti ma, almeno per il mio gusto personale, molto più emozionanti alla vista. |
Domanda: Dagli appassionati del Kurzhaar come cane decisamente polivalente è vista con sentimenti misti la tendenza di alcuni allevatori e conduttori italiani di aumentare l'ampiezza e la velocità della cerca alla selvaggina da penna, ma trascurando il riporto naturale e soprattutto le doti per la caccia alla selvaggina da pelo e agli ungulati. Tu invece come vedi e vuoi condurre in futuro il tuo cane, come specialista per la penna o, per quanto la caccia in Italia permette, come tutto fare? Risposta: Nel futuro di Mario vedo un progetto personale molto ambizioso, ovvero cercherò con criterio di prendere il meglio da entrambe le parti inquanto sia il cane tedesco che quello italiano hanno specifiche che apprezzo. Domanda: L'addestramento alla tedesca è molto severo, e in determinati momenti può anche essere un po' spiacevole al cane. La motivazione data per un perfetto controllo sul cane è la varietà di caccia praticata in Germania, la necessità di non oltrepassare i confini della riserva (privata) in cui si caccia ecc. Dopo aver visto la Solms e l'IKP pensi che la disciplina richiesta dal DK sia giustificata? Risposta: Credo fermamente che la disciplina sia un fattore irrinunciabile nell educazione di un DK. Questi sono cani che vanno tassativamente (non solo per il conduttore ma anche per il cane stesso) governati senza troppi se... Va da sé che i metodi usati vanno rapportati al carattere del cane e supportati da costanza e coerenza. |
Domanda: Nel tenere ed educare il tuo Kurzhaar hai scelto un approccio molto "tedesco", in quanto il tuo cane, sin da cucciolo, vive in casa con te, ti accompagna in città e in vacanza, gode di uscite libere nel verde con te tutti i giorni, va a scuola regolarmente ogni fine settimana, insomma, è un membro della famiglia oltre al tuo futuro ausiliare di caccia. Ormai il tuo cucciolone ha 1 anno, pensi che questo stile di vita e l'impegno da parte tua sia un motivo per l'ottimo rapporto fra di voi e le buonissime prestazioni del cane? Risposta: Assolutamente sí, credo che la base di un ottimo cane sia il rapporto con il proprio conduttore, ovvero sviluppare la capacità reciproca di interpretare i comportamenti così da andare sempre avanti. Domanda: Addestrare personalmente il proprio cane da caccia è un impegno serio in termini di tempo, energia e anche costi. L'alternativa, spesso usata, è di comprare un cane adulto finito. Cosa ne pensi di questa possibilità? Immagina, per esempio, di comperare uno dei vincitori della Solms e portarlo a caccia con te. Pensi che funzionasse a lungo andare? Risposta: Il bello di avere un ausiliare è il percorso affrontato insieme per arrivare all'obiettivo stesso! Nel crescere insieme si sviluppa una conoscenza reciproca difficilmente raggiungibile con cani presi già in età avanzata e educati da un altro. Domanda: Stai preparando il tuo cane al Derby e alla SOLMS di quest'anno. L'entusiasmo per le prove esclude l'interesse alle esposizioni? |
Sotto: Altri momenti della I.K.P. 2015 Sotto: I partecipanti si preparano alla prova. |
|
Per dettagli cliccate sulla foto. |